mercoledì 2 ottobre 2013

Francia. Borgogna. Yonne. Auxerre



Molto di Auxerre, del suo stile, della sua aria, sta in una gomma per cancellare.

Nella mia necessità di perdere, di dimenticare qualcosa nel corso del viaggio, finalmente ci riesco dopo innumerevoli fasi allarmi a Cancale, dove lascio un astuccio con piccole sciocchezze, tra le quali la gomma per cancellare (spesso uso la matita). Mi ricordo di questa mancanza mentre sto per lasciare il corso principale di Auxerre, e mi infilo in uno degli ultimi negozi che mi può dare consolazione, un giornalaio che vende anche un po’ di cancelleria. Mi danno una di quelle inflessibili gomme come non ne vedevo da trent’anni, forse di più: rossa, liscia e dura da un lato, blu, ruvida e dura dall’altro. Quelle gomme che lacerano la carta se usate dalla parte blu, che spandono un indelebile alone di nero se usate dalla parte rossa. Hanno solo quel tipo di gomma. Non so perché, la prendo, anche se so che non la userò mai. Questo tempo passato ma non antico, impregna Auxerre.

La parola provincia viene alla mente inesorabilmente quando incroci una cittadina francese, e qui si fa più densa che, per dire, a Digione, in cui comunque ancora spira un’aria di regno ducale, e si impregna di campagna, di viti – siamo a una passo da Chablis – di pecore e capre.
Siamo qui un po’ per caso, proprio perchè ci inciampiamo su andando a Joigny e siamo in anticipo sulla meta. Non era certo un’altra cattedrale a motivarci all’ingresso in una cittadina che per quanto piccola ha la sua quantità di confusione.

È quindi con una certa svogliatezza che andiamo a St. Etienne e intanto facciamo una raccolta di case a colombage, e ci imbattiamo in statue colorate che mi fanno simpatia dopo tante viste dove i vecchi colori sono svaniti sotto la ramazza del tempo e qualche volta baluginano soltanto qua e là (tutte le cattedrali, i calvaire di Bretagna).

Restif de la Bretonne
Auxerre celebra così i suoi personaggi: Restif de la Bretonne, (morto a Parigi il 3 febbraio 1806) con accanto una giovinetta, emblematica delle sue molte - molto da lui commentate - avventure. Quattrocento, diceva. Un casanovino. Restif non era mica nato qui, ma in un villaggio vicino, Sacy, nel 1734; a Auxerre arriva in giovinezza per fare l’apprendista tipografo; seduce la moglie del padrone, una delle prime imprese nel campo. Ne fa diverse anche in altri: scriverà moltissimo stampando personalmente, alla bisogna, le sue opere (parlando assai di Parigi in verità, mica di Auxerre) ma farà anche – pare – la spia per il governo, e tanto ancora, come andava di moda allora per questi personaggi tra il libertino, l'intellettuale l’avventuriero. É uno di quei casi molto settecenteschi, molto Ancien Régime, di confidenze senza introspezione, tutte azioni e emozioni agite, di sentimenti intensi detti e dimenticati. Molto ritmo, e il gusto della spudoratezza, di una ingenua crudeltà. Mi è capitato di leggere in una traduzione italiana, Sara, o la dernière aventure d’un homme de quarante-cinq ans. Un continuo lucciole per lanterne, l’illusione che non demorde e fa muovere, muovere, muovere, fino alla morte. Goete dice che aveva un gran naso a becco, la statua lo ignora.

Marie- Noël
A Restif fa da contraltare una vecchia signora impalata sotto cui c’è scritto Marie- Noël, che non abbiamo mai sentito nominare e che pare ancor più di lui un personaggio Disney. La fantasia si avventura su strade sdrucciolevoli, il Nuche pensa a una versione femminile di Babbo Natale, io divago ancor più e già sto per inventarmi un cartone animato, ma poi si scopre che si tratta di Marie Rouget, nata a Auxerre nel 1883 e qui morta nel 1967, una bimba solitaria divenuta poi un’eterna signorina e infine una vecchietta piena di premi di poesia; una donna malinconica assai (sembra che venisse anche più volte ricoverata, ma di ciò in genere si tace, lo trovo in una sola fonte) e comunque piena d’ombre oltre che di lievità e ironia, ma anche cattolica, con l’aggravante di esserlo di più di quanto non lo fosse stata la famiglia, e per ciò adottata come una quasi convertita dai cattolici. Qualche nota su di lei e soprattutto qualche poesia, da agonia.ro

Cadet Roussel
Nel centro di una piazza, però, ben in alto, troneggia un personaggio più simbolico che reale (anche di questo non sapevo nulla, ma ho appreso) un certo Cadet Roussel, un ufficiale giudiziario di Auxerre, che nel 1792, in esordio di Rivoluzione, viene omaggiato, come personaggio simpatico e noto della città, di una canzone satirica che poi diventa popolarissima grazie al fatto che i soldati dell’armée du Nord dell’esercito repubblicano la adottano. La canzone inizia così:

Cadet Rousselle a trois maisons, (bis)
Qui n’ont ni poutres, ni chevrons, (bis)
C’est pour loger les hirondelles,
Que direz-vous d’Cadet Roussel ?
Ah ! Ah ! Ah ! Oui, vraiment,
Cadet Roussel est bon enfant !..

Cadet Rousselle a trois habits, (bis)
Deux jaunes, l’autre en papier gris, (bis)
Il met celui-ci quand il gèle,
Ou quand il pleut, ou quand il grêle...
Ah ! Ah ! Ah ! Oui, vraiment,
Cadet Roussel est bon enfant !..

Va avanti un bel po’. Se la volete tutta, vedete qui: musicanet

Non ho visto invece la statua di uno dei più celebri e spietati serial killer di Francia, il dottor Petiot, all’opera durante l’ultima guerra e certamente uno dei personaggi di Auxerre. Un vero criminalone; ciò che più colpisce, è quante volte l'ha fatta franca continuando a mescolarsi con il quasi normale consesso umano diventando ora medico ora sindaco, nonostante andasse facendone nel frattempo di cotte e di crude nemmeno così tanto occultamente. Poi finalmente si sono convinti che era ora di accorgersi che aveva fatto fuori una sessantina di persone nel più infame dei modi.


La mappa da

5 commenti:

isolina ha detto...

Maseidinuovo in viaggio o ė storia? Comeal solito,affascinante

artemisia comina ha detto...

storia. molte memorie di viaggi bollono in pentola.

Anonimo ha detto...

Molto interessante questo post...ho terminato la lettura de " Le notti di Parigi" di Restiff de la Bretonne proprio poco tempo fa, il che ha aumentato il gradimento della consueta lettura di questo eccezionale blog.

artemisia comina ha detto...

grazie lettore (?) lettrice (?) fa piacere di avere compagnia.

Anonimo ha detto...

Lettrice:)! Sempre grata vi sarò di tutti gli argomenti affascinanti che trattate e naturalmente delle specialissime ricette di cucina, molto spesso da me riprodotte con gran successo e delizia delle papille!

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