lunedì 17 gennaio 2011

VENEZIA. TROMBE











Sarò sospettosa, ma credo resti poco tempo per raccontare questa avventura natalizia prima che ci piombi addosso l'insinuante primavera. Mentre qui la natalizità ridonda per via del fatto che non c'è tromba senza angelo, e non c'è angelo senza bambino.

A farla breve, sentito un suono di trombe di provenienza occulta, l'abbiamo seguito per le calli come se ci tirasse il pifferaio magico e siamo sbucati in una piazza San Marco nella quale si era depositata una luminescente medusa. Dentro la medusa dei robusti ragazzi dall'aria molto terrestre, ma per via delle trombe molto angelici, soffiavano negli ottoni vecchie musiche.

Sul Paron Grando, come con confidenza rispettosa i veneziani chiamano il gran campanile, luceva un angelo trombettiere.



L'angelo di Beato Angelico da biblical-art

3 commenti:

MarinaV ha detto...

Che bello!
Hai ragione ad affrettarti.
Stasera, con già buio e la classica pioggerellina gnègnè che cadeva, ho sentito cantare un merlo.

la belle auberge ha detto...

dalle mie parti, invece, e' calata una nebbia di quelle che non si vedevano ormai da anni e che pensavo definitivamente scomparse. Freddo, buio, nebbia: l'inverno sembra deciso a non mollare la postazione ancora per un bel po'. A Venezia avete tutte le fortune:
angeli, trombe, musici , palazzi da sogno... e noi qui, nella nebbia, a combattere con l'asfalto cittadino ormai ridotto ad un colabrodo e a fare conseguentemente lo slalom tra le voragini del manto stradale.
buona notte a entrambe

artemisia comina ha detto...

quindi su marina in compagnia dei merli stiamo tranquilli, ma eu bisogna andarla a prendere subito con una carrozza, una tazza di cioccolata e una coperta morbida!

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