mercoledì 20 febbraio 2008

LAZIO. VALLE DI COMINO. IL DELIQUESCENTE FAGIOLO CANNELLINO DI ATINA.




Quando ho letto che la sua caratteristica è di deliquescere, ovvero che ha la proprietà di risolversi in liquido, di liquefarsi, disciogliersi, sono andata in deliquio, e ho pensato che solo questa parola valeva il post.

Inoltre, è un prodotto IGP della Valle di Comino, in fase istruttoria per la DOP. Che volere di più?

Buccia molto sottile, cottura senza ammollo piuttosto breve: 40/55’. Quando lo metti in bocca, senti la tutta la sua deliquescenza, le tenera tenerezza della sua buccettinuzza.

La morte sua i tagliarini e fagioli, ad Atina detti pappafuocchie.

Io li ho anche accostati con il radicchio e la pancetta.

Quando Proserpina viene rapita da Plutone re degli inferi, la ninfa Ciane emerge fino alla vita dalla fonte che prende nome da lei e gli si para davanti, allargando le braccia. Vuole dissuaderlo, lo rimprovera aspramente, gli dice che così non si fa con le fanciulle, che non è modo. Quello la ignora con tutta la sua protervia di dio importante e infernale. Fa roteare terribilmente la sua mazza, lanciandola verso il fondo delle acque presidiate da Ciane; la terra si apre e carro e cavalli precipitano nel varco che si è aperto, andando verso l’Ade. La ninfa, afflitta e perdente, dal disappunto deliquesce, si trasforma in acqua.

…Ciane, angosciata per il rapimento della dea e per la brutale violazione della sua fonte, portava dentro di sé in silenzio una ferita insanabile tanto che si consumò fino a fondersi in quelle acque di cui era stata prima la divinità. Era visibile il rammollirsi delle sue membra, il flettersi delle ossa, il fiaccarsi delle unghie. Le prime a mutarsi in liquido furono le parti più fine e leggere: i capelli cerulei, le dita, le mani e i piedi; il loro passaggio allo stato liquido fu facile. Poi le spalle, la schiena, i fianchi, il petto persero consistenza e scivolarono via in rivoli sottili. Infine l’acqua prese il posto del sangue vivo nelle vene svigorite e non restò più nulla che si potesse stringere tra le mani.

D'ora in poi sostituiamo l'abusato e anatomico "si scioglie in bocca" con "veramente deliquescente!". Pensateci: ci chiniamo assorti e assaporanti sul piatto, poi tiriamo su la testa e irradiando una compiuta soddisfazione esclamiamo: "deliquescente, davvero!". Che ne dite?

Cooperativa agricola del Mollarino

1 commento:

papavero di campo ha detto...

sulle prime pensi a delinquente poi a quiescenza e infine a crescente ci sarà qualcosa che lega i tre sensi o che li scioglie?!!urge ricorso etimologico

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