giovedì 17 gennaio 2008

George De La Tour. Les mangeurs de pois.


Georges du Mesnil de La Tour, (Vic-sur-Seille, 1593 – Lunéville, 1652), Les mangeurs de pois (vers 1620). Huile sur toile, 74 × 87 cm, Staatliche Museen, Berlin.
Da rivagedeboheme.fr

A Berlino ho trovato un quadro che merita di illustrare il tema dell'umano divirare, già trattato in Divorare. Luca Giordano, Vincenzo Campi, Annibale Carracci.

Siamo di nuovo in età barocca, con un magnifico caravaggesco di Francia. In questo caso si tratta di un ingurgitare più assorto e depresso che stolido; non è l'uomo animalesco che divora, ma il povero che mangia quando può, appena può, senza nemmeno sedersi.


3 commenti:

papavero di campo ha detto...

La Tour è con ragione sempre associato ai vissuti melanconici, molto prima di Heidegger ha avvertito quell'essere "gettato" nel mondo e lo ha reso mirabilmente tratteggiando l'emozione umana svelando il dolore esistenziale, lo spleen ante litteram e ci ritroviamo pure quei fondamenti di "grammatica letteraria" che informano i rgrandi romanzi dei grandi narratori francesi, Victor Hugo, Balzac..un filo che unisce le arti a partire dalla condizione umana degna di compassione e di occhi compassionevoli

ps: sono pois, piselli o pois chiche ceci? non sono verdi ma gialli

artemisia comina ha detto...

ma certo, CECI. non solo sono giallicci, ma anche abbastanza tosti da essere brancati con la mano.

e i ceci da sempre si congiungono con una cucina compassionvole e povera.

Anonimo ha detto...

santi subito!

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