giovedì 20 dicembre 2007
Tiella con scarola e olive di Gaeta
Siamo in:
Pani e Lieviti e in Torte salate; in particolare in Torte salate. Lievitate.
Monografie. Italia. Cucina e passeggiate, e in particolare Napoli e la Campania.
Da Annamaria
La tiella è una torta rustica squisita, per motivi da meditare. Lo spessore molto basso. La sapidità del ripieno molto rilevata. L'umidità accentuata. La pasta sottile e flessibile. La confortevolezza: ampie dimensioni. I ruoti sono di circa trentacinque centimetri. Tutta questa sinfonia di dettagli è oggetto di tradizione e reputazione in quel di Gaeta; sentendo parlare due gaetane, mi sono resa conto che essere legittimati a farla è arduo. Non basta nemmeno essere nati lì; si ritiene che solo certi quartieri ne abbiano il polso. Annamaria ce ne regala due, e la seconda, dopo quella di polpi, era di scarola e olive di Gaeta. Queste ultime, abbondanti, davano un contributo decisivo.
Farcia
Non ho la ricetta della farcia, ma se tentassi di rifarla assumendomi il rischio, stuferei la scarola in padella solo con l'acqua in cui è stata lavata (ovvero senza sgocciolarla troppo) e la ripasserei con aglio, olio d'oliva, peperoncino.
Quindi aggiungerei un bel po' di olive di Gaeta denocciolate. Stop.
Pasta
Versare sulla spianatoia 250g di farina di grano tenero, 250g di farina di grano duro, mischiate.
Nel centro mettere 1 cubetto di lievito di birra, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva e versarvi man mano 300g di acqua tiepida per sciogliere il lievito.
Raccogliere gradualmente tutta la farina e aggiungere il sale.
Impastare fin quando la pasta non diventerà elastica.
Coprirla con un canovaccio e una pezza di lana e lasciare per circa un'ora a lievitare.
Allestimento
Dividere la pasta in due e stenderne una parte fino a superare di circa 4cm il diametro della teglia (36cm) oliata con olio d'oliva; riempire con il ripieno e ricoprire con l'altra pasta.
Chiudere ai bordi e punzecchiare con una forchetta tutta la superficie dopo averla unta di olio extravergine di oliva.
Passarla nel forno già caldo a 250° e lasciarla fin quando diventerà dorata.
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3 commenti:
torta rustica squisita,
con sciampaggn è preferita
Ah, la pizza di scarola...un classico della cucina napoletana. E infatti, in questi giorni di festa, mia madre e mia nonna ne hanno sfornato in considerevole quantità. Io ne vado letteralmente pazza, trascendo i limiti del buonsenso, delle dimensioni di stomaco e della golosità. La versione di casa mia comprende scarola fatta stufare in tegame ben coperto, senza alcuna aggiunta di acqua, e ben scolata; ripassata poi in tegame con uno (solo uno) spicchio d'aglio vestito, olio, uva passa, pinoli, olive nere e acciughe (queste ultime in modica quantità, giusto per insaporire). Il tutto a condire pasta di pane, e infornato fino a doratura. Divina.
buona ciao
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