martedì 19 dicembre 2017

Dicembre. A casa dei Trigli




Dicembre 2014. A casa dei Trigli.La casa dei Trigli mi piace, perché è piena di giochi: cuscini, lampade, disegni, santoni, santini, porecellane, leoni, candelieri, finti marmi, mantovane, tavolinetti, arazzi, e poi i Trigli medesimi, giocherelloni. Tutti questi oggetti  - specie grazie a Leccardo - si muovono in continuazione, come avviati a un perfetto ordine barocco che è lì lì per prodursi, ma poi un'irresitibile smania che li anima tutti ecco che li rimette in moto, mescolandoli a vecchie lettere, giornali che si deve finire di leggere, libri che per il momento sono sottosopra, e solo alcuni tra loro sono lì a riceverti in ghingheri, per accoglierti - va detto - nel migliore dei modi - mentre gli altri dicono: Ancora un momento, mi pettino e sono pronto!. Anche la cucina è fucina che ribolle tutta, non solo dentro le pentole; i mobili spariscono sotto i piatti, i fornelli rigurgitano di pentole, che qui non si concepiscono se non immense. Andando al sodo, si mangia sempre assai bene: i due Trigli, entrambi, sono dotati. Di questa cena non conservo menu, solo qualche foto. Vedo con rimpianto un piatto di pesce all'arancia che doveva essere squisito. So che nell'occasione portai il Cuore con frolla al cioccolato e farcia di mousse di cioccolato, noci e marmellata d'arance.









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