martedì 6 gennaio 2015

Arista all'arancia e origano, versione n.1


di Polsonetta Aprutina

Si tratta di una preparazione che richiede poco tempo e che ha il pregio di farci godere un piatto saporito, profumato e molto fresco ancorché fumante e adatto al pieno inverno. Se avrete preparato il tutto il giorno prima e lasciato raffreddare sul balcone di casa, potrete il giorno dopo, nel momento che più vi aggrada, sgrassare anche completamente l'intingolo, tagliare a fette non troppo sottili e disporre il tutto in una teglia da forno: prima di servire, dieci minuti in forno caldo riporteranno tutto a calore senza seccare la carne, che dovrebbe risultare per metà affogata in un sughetto lento, leggero, profumato. Si accompagna bene con patate lesse calde, appena profumate di fiore di finocchiello. In AAA c'è anche una versione di Arista all'arancia e origano, versione n.2. Nunchesto Bibendum suggerisce con questo piatto un Chianti Classico Fonterutoli 2003.

Per un'arista di maiale di un chilo e mezzo:

5 arance di media grandezza, dolci; la navelina è perfetta. Preparare la scorza (solo l'arancione) di un'arancia e mezza, in forma di pezzettini grandi come monetine da un Euro. Spremere le 5 arance.

In un tegame adatto poi ad essere infornato, fermare l'arista ben legata rosolandola in poco olio d'oliva e burro, mentre insieme imbiondiscono 4 spicchi d'aglio, che vanno tolti prima che sbruciacchino.

Poco prima che la rosolatura sia completata, mettere a sfrigolare le scorzette, quindi sfumare con del buon brandy.

Salare, pepare con pepe nero del mulinello con generosità, cospargere con abbondante origano (3 cucchiai da tavola) e infine aggiungere tutto il succo d'arancia già preparato.

Infornare il tegame scoperto in forno già caldo a 250° per un'ora, rigirando l'arista due o tre volte.

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