Luglio 2014. Un buffet siciliano. Ogni viaggio mi mette in corpo una cuoca locale: torno da Palermo e sono una signora dal vestito a fiori sul cui balcone dove le erbe aromatiche scoppiano di salute, si mescolano con la bouganvillea, danno sui rumori africani di Ballarò; per terra ho frammenti bellissimi di piastrelle del XVI secolo verdi e gialle, rimaste dopo che vandali ladri, insinuandosi nel palazzo abbandonato, hanno divelto tutte le altre; per arrivare alla cucina, ricavata di sguincio in un vecchio boudoir di cui si conservano tracce dipinte sull'alto soffitto che sale nell'ombra, ho attraversato un dedalo di stanze scompagnate e salito uno scalone principesco, tutto volute e giochi prospettici, che si disfa con dolcezza tra panni stesi e vasi di basilico. La mia dirimpettaia è una signora congolese, sento gli odori della sua cucina senza distrami dai mei: cipolla in agrodolce, melanzane fritte. Mentre deliro cucino le seguenti cose, che metterò tutte insieme sul tavolo: Timballo di capellini con le melanzane, polpette di tonno, Tonno a purpétti, Involtini con uvetta e pinoli, sasizzeddi aggrassati, Sarde al limone, Sardi ca lumìa, melanzane all'agrodolce, Mulinciani all'auruduci, Focaccia con il sesamo, Crostata di ricotta, cioccolato e pistacchi in frolla allo strutto fiorita.
Timballo di capellini con le melanzane
Polpette di tonno, tonno a purpétti
Involtini con uvetta e pinoli, sasizzeddi aggrassati
Sarde al limone, sardi ca lumìa
Melanzane all'agrodolce, mulinciani all'auruduci
Focaccia con il sesamo
Crostata di ricotta, cioccolato e pistacchi in frolla allo strutto fiorita
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