







Un altro mirabile accrocco (pensate al San Todaro veneziano). Come sapeva farne il glorioso XIV secolo italiano. Corpo di satua romana, forse del IV secolo, testa e braccia contemporanee di Cansignorio, il committente scaligero (quindi se ne interroghiamo lo sguardo, sappiamo che vide gli scaligeri, e che è parente delle loro arche e dei loro sorrisetti) vasca dalle terme romane, di marmo rosso di Verona, fusto con teste di re mitici pure cansignorili.
Sul cartiglio (tradotto dal latino): è citta che dispensa giustizia e ama la lode.
Ci giro intorno, mi affascina ancora una volta, marcatamente portando con sè tutta quella commistione e quel travaglio, ma anche quell'integrare e riprendere e riconoscere, e poi per tutto quello zampillare vivo e scorrere di acque, che sulla vasca scivolano con effetto Carlo Scarpa.
2 commenti:
Adoro Verona e ho la fortuna di andarvi di tanto in tanto anche perchè la mia consuocera vi abita...
Ogni volta è veramente una festa girare per le strade di questa deliziosa città veramente a misura d'uomo!!
Un bacione e complimenti per le belle foto allegate!
sempre bella, sì.
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