martedì 15 febbraio 2011

COPENHAGEN. ROSENBORG SLOT. IL GABINETTO DEI VETRI VENEZIANI










Immaginate di essere un pesce pappagallo e di andar veleggiando intorno ai coralli di una barriera, e di andarvi a infilare in un suo anfratto. Ecco, così ci si sente dentro un camerino del Rosenborg Slot, dove un qualche re avo di re in visita a Venezia - che ne so, nel XVIII secolo - senza problema alcuno di bagaglio e preso da smania di possedere uno di quelli, anzi tre, anzi otto, e poi sei di quegli altri, anzi dodici anzi venti, e poi trenta di quegli altri ancora e poi guarda quei frutti, e vedi quei piattini, e mira quelle brocchette, e perbacco quelle ciotole, e capperi quei bicchieri e perchè no quelle campanelle, e quelle coppe, e quei vasi, si portò dietro qualche ricordino e poi disse al suo guardarobiere: li metta da qualche parte, barone, grazie.

E quello fece fare un armadio su misura dove tutte quelle cose furono messe come stalattiti e stalagmiti in una grotta.

Nel castello c'è anche un più consueto gabinetto delle porcellane, ma per quanto fittamente arredato non raggiunge nemmeno alla lontana l'effetto scogliera sottomarina di quello dei vetri.

Il gabinetto di vetri

2 commenti:

Maité ha detto...

Stupendo ! buona giornata, a presto !

artemisia comina ha detto...

Grazie maïté, veneziana adottiva!

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