domenica 3 ottobre 2010

BORGOGNA. CHÂTEAU DE BUSSY RABUTIN. TRIBUNE SEIGNEURIALE










Il castello di Bussy-Rabutin, così "intatto", così parlante del suo comte Roger, è tuttavia un'invenzione. Un'invenzione contemporanea del Patrimonie alla quale contribuisce - non so in che misura, ma c'è - la Société des Amis de Bussy-Rabutin, che

...est une association culturelle à but non lucratif, ouverte à tous, qui réunit des honnêtes gens de notre temps autour du château de Bussy-Rabutin, de l’œuvre de Roger de Rabutin, comte de Bussy, et de sa cousine la marquise de Sévigné. Les Amis de Bussy-Rabutin organisent diverses manifestations : concerts, spectacles dramatiques, expositions, éditions, conférences et visites à thème etc. Au-delà de Bussy, nous souhaitons faire partager nos goûts pour une certaine forme de culture, notre conception d’un patrimoine vivant, notre sympathie pour les artistes, les chercheurs et les créateurs d’aujourd’hui, notre amour d’une terre de Bourgogne, nos souvenirs et nos rêves d’un temps hors de notre temps à qui le voudra. L’adhérent à la Société des Amis de Bussy-Rabutin a droit à la gratuité d’entrée au château sur présentation de sa carte de membre. Il a libre accès ou un tarif réduit aux manifestations qui y sont organisées par la Société et bénéficie du service de la revue “Rabutinages”.

Una buona invenzione, cui hanno contribuito nel XVIII secolo una certa dama che ne rifece i giardini in un modo che è stato preso a modello nel restauro e che oggi caratterizza il luogo, un certo degenere figlio di quella certa dama che vendette quel che potè e disperse parte dei ritratti degli uomini illustri, un tal notabile che lo ripescò - il castello - post Rivoluzione e ne impedì il disfacimento, un tal conte Sarcus che novello Roger integrò con suoi emblemi e motti quelli di lui, che riacquistò parte dei ritratti dispersi, che ne fece fare di nuovi, che pure mise mano al giardino; insomma una folla eterogenea che man mano tutto spostando e rifacendo ha rimescolato sempre le carte, però a quanto pare tenendo in mente un certo filo che oggi sembra tutto riunire e ricomporre.

Teniamolo un po' a mente che l'unico modo di mantenere è inventare; aggiungo: sapendo, per quanto possibile, che lo stiamo facendo, tessendo così la tenue tela della storia.

Oggi agli occhi del visitatore si presenta questa stretta veranda il cui accesso è in parte interdetto, chiamata Tribune seigneuriale e su un cui lato si allineano ritratti di uomini e donne della famiglia di Raboutin (a proposito: lo sapete che questo è il nome del torrente che impetuoso e capriccioso passa su queste terre?), ma anche dei reali francesi e dei duchi di Borgogna. Ritratti di cui a volte non si sa bene la provenienza, chi precisamente li volle e li adunò, da quale parte del castello provengono. Sono conghiglie gettate sulla battigia in un bel festone suggestivo dalle onde non troppo impietose del mare del tempo. Sotto una fila di azzurre sibille dalla faccia sorniona, di profetesse che annunciarono tanto la nascita di Cristo quanto - ciò che qui più conta - quella del re Sole.

Le notizie sul castello, prevalentemente da Le château de Bussy-Rabutin, Éditions du patrimoine, Paris 2005, dal sito del castello e da quello dedicato al castello dai fan di Roger.


La piantina e una presentazione la trovate in AAA.

Foto di Nunchesto e Artemisia.

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