giovedì 15 aprile 2010

TORINO. AL SORIJ. LE OSTERIE SONO NECESSARIE.





Augusto va in giro per Torino come un padrone di casa con un appartamento un po' grande, del quale tenere tuttavia sotto controllo il salotto come anche lo sgabuzzino, e intanto ci andava indicando le glorie della casa come pure le magagne su cui è ancora necessario un certo lavoro di manutenzione appena ci saranno un po' di tempo e soldi. Non potevo non pensare come Roma invece sia forse l'unica città italiana che sfugge al cittadino, nella sua molteplice, prima ancora che vasta, composizione, e nella presenza ingombrante dei poteri istituzionali di ciò che è rimasto dello Stato e della Chiesa. E' in questa passeggiata serale che ho fatto un certo bottino di mattoni, la cui torinese abbondanza nei secoli, dai romani in poi, mi ha di nuovo colpito, mentre mettevo pure in rapporto tra loro, con un'associazione che quelle rosse pareti mi mettevano a disposizione per la prima volta in modo così lineare, il nome Augusto e l'Augusta taurinorum.

Il nostro padrone di casa ci ha fatto fare un piccolo giro serale - bellezza dell'annottare - prima di andare a cena al Magorabin, e così ci siamo fatti un bicchiere di bianco da Al Sorij, al sorriso, per lui luogo - ti pareva - di densi ricordi. Sul banco focacce, frittate, torte rustiche; confesso che nonostante il seducente e raffinato pasto che si profilava, sono stata tentata da qualche rustico bocconcino. Chi si fermava, avrebbe avuto anche una cena per accompagnare la buona parata di vini.

Al Sorij
via M. Pescatore 10c
tel. 011835667

3 commenti:

MarinaV ha detto...

Ha proprio l'aria di un bel posto, il Sorij.
Mi piace molto Torino e il Piemonte, mi ci trovo sempre bene.

stellarossa ha detto...

Abito a Torino e conosco il locale di via Pescatore,La prossima volta lasciatevi tentare dai rustici e dalla cena,ne vale la pena! Belle foto,grazie!

Chiara ha detto...

devo essere diventata un tipo da osterie,ultimamente mi piacciono molto di più dei ristoranti classici, hanno un'atmosfera tranquilla,senza musiche assordanti, riesci a colloquiare tra un bicchiere di vino e uno stuzzichino...bel posto Artè ,un abbraccio...

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