venerdì 5 febbraio 2010
ROMA. L'OCCHIOCOTTO PENSA FRA SE' E SE'. IL GATTO ALICE SOGNA.
L'occhioccotto è un viluppo di piume e pensieri violacei, che si nutrono di olive e tralucono dal suo occhio rosso. Afflitto da buganvillee e gelsomini, pensa che un terrazzo con un olivo sia cosa massimamente buona e per esso sguscia dai bassi arbusti dove in genere nidifica e si nasconde e affronta gli umani da presso. L'occhioccotto - la famiglia occhioccotto non è lontana - corteggia, circuisce, tallona, pela l'olivo. Coscenziosamente, frutto dopo frutto, bacca dopo bacca. La violacea, lucente buccia squarciata, le gialle polpe vive e molli offerte al puntuto, duro becco. Quando un'oliva rotolando lesta cade nella fessura tra le assi, l'occhicotto non demorde. Allora si può assistere, noi umani defilati dietro i vetri, alla determinata danza dell'oliva. Tic. Tic. L'oliva sfugge, rotola più in là. Tic. Tic. Un piccolo frammento viene strappato. Tic Tic. L'oliva forse sfugge ancora. Tic. Tic. Non ci siamo. Tic. Tic. Pazienza, occhiocotto. Tic. Tic. Ancora nulla. Tic. Tic. Adesso ce l'ho fatta.
L'occhioccotto sa che c'è un gatto. Forse lo sa. Nei pensieri dell'occhioccotto c'è certamente un olivo, e forse un gatto. Un morbido gatto dalla rapida zampa affilata. Mentre l'occhioccotto corteggia la drupa, la insegue con il suo puntuto becco, mentre la spolpa, l'occhioccotto ha in mente un gatto, il suo balzo, i suoi occhi lucenti. Batte il cuore dell'occhioccotto, ma non cede la sua determinazione.
Alice dorme al piano di sotto, la zampa sugli occhi. Alice vaga assorta sotto i mobili di casa, i suoi mobili. Alice si fa le unghie sul nostro materasso, il suo materasso. Alice mangia le crocchette, le sue crocchette. Alice si affaccia dalla sua finestra, controlla che i suoi studenti entrino a scuola. Alice non sa che c'è un occhioccotto; forse lo sa. Alice sente in cuor suo che c'è qualcosa sul terrazzo di sopra. Alice immagina un leggero raspare di zampine lievi. Alice ha un fremito. O due. Alice sogna un occhioccotto. Alice balza sul davanzale, guarda un gabbiano che vola, geme, ride, canticchia.
Foto di Nunchesto.
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9 commenti:
che dire?
che nessun cacciatore veda mai una meraviglia simile.non la capirebbe,sarebbe solo un bersaglio.
Son passata a rifarmi gli occhi,ancora una volta graziemille
Alice,saluti dai sei tuoi cugini che abitano qui certo che avete un sacco di cose in comune….
nell'ora calma del primo mattino a Enza sfugge un sorriso pensando al suo olivo sul terrazzo (e nemmeno un'alice).
Bellissime le immagini di Occhiocotto, sia qui che quelle precedenti...chissà che buone quelle olive!
molto bella anche la storia ...sei bravissima a scrivere...a trasmettere emezioni!
con tutto il rispetto per il simpatico occhiocotto, al quale non torcerei mai una piuma, il mio amore incondizionato va ad alice sognante... anni fa sentii dire da un noto etologo che noi siamo gli ospiti del nostro gatto, la sua casa e tutto quanto in essa contenuto ci viene da lui gentilmente concessa in prestito, dunque la grande autostima, indipendenza, finanche vanità e presuzione di questo sinuoso morbido essere, mi lasciano sempre stupefatta e divertita... ciao artemisia, a prestissimo
nunchesto sa quando è il momento di fotografare! nunc est fotografandum! digli bravo da parte mia,
e ditti brava, ancora da me, per quella penna che fra le mani scorre e scrive come il fioretto nella scherma
bellissimi scatti, come sempre.
ma mi sa che alice ha la pancia già piena, anche senza l'occhiocotto!
care amiche, come sempre, grazie della condivisione, della partecipazione.
Ahimé, mai incontrato questo uccellino meticoloso, ingegnoso. E incantevole. Credo proprio che non ci sia, nei dintorni. Ma, capitasse, ora saprò riconoscerlo.
Alice: vergognosamente seduttiva.
Grazie
orsy
orsetta, pare che ci sia spesso, ma molto schivo, molto nelle fronde. ama cespugli e nascondimenti, fa il nido lì, a poca altezza da terra - brrrrrr i gatti! - mangia insetti per tutto il periodo del bel tempo, e d'inverno si affida a bacche e frutti.
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