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Alla festa da Ester mi sono messa di buzzo buono a cercare di strappare alle suggestive penombre della festa tutto ciò che baluginava, e in specie le eleganze che caratterizzano le dame napoletane, che come ogni esperto sa, conservano un’eleganza altrove dismessa. Infatti, così come a Napoli ci si può ancora attendere di trovare tovaglie di lino bianco e posate d’argento, così capita che a cena ci si vesta come dio comanda, e non ci si sottragga al divertimento di cambiarsi d’abito dopo averlo, con cura, cercato tra molti nell’armadio.
Ecco dunque una collana, un orlo, un drappeggio sottratti alle tenebre – haimé, tutte le eleganze nere mi sono sfuggite, restando immerse nell’inchiostro – ma anche uno zucchetto che copriva con singolare successo la botta in testa che ha costretto l’amico Paolo a sopportare un enorme cerotto.
5 commenti:
E per una volta Artemisia non si nasconde
quale quale quale?? :D
Eccoti là, la fotografa fotografata!
beh, complimenti alle dame, molto molto chic, e poi non smetterò mai di apprezzare l'ospitalità tua e dei tuoi amici, questo spalancare le porte delle proprie case e imbandire le proprie tavole a beneficio di chi ha il piacere e la fortuna di esserci, ma anche solo di osservare...
cara frenci, cogli l'essenziale. in effetti AAA vuole proprio festeggiare e promuovere l'ospitalità, prima ancora di un buon piatto, che certo non guasta ;)
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