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Hanno steli così sottili e flessibili al vento, che forse fanno bene questi gigli a nascondersi nel fitto del fitto dei trifogli e dei pungenti asparagi, e poi a fiorire così, come pesci aranciati o conchiglie dorate che arrivano portati dall’impeto delle onde d’erba.
Li abbiamo lasciati nella solitudine del giardino che inselvatichisce, a rosseggiare nell’erba, fiori che senza nessuno che li coltivi o colga restano fedeli a quel primo giardiniere che li piantò.
2 commenti:
pure gli asparagi! sono tramortita dalla bellezza di questo giardino e di questa casa.
sì, gli asparagi selvatici, e la camomilla, e il tarassaco, e le viole, e l'aglio selvatico, e chissà quante, tante piantine di cui non conosco l'esistenza, non dico il nome.
l'inselvatichirsi è affascinante, fa venire voglia dell'uso delle piante selvatiche nel giardino, delle erbe, degli arbusti spettinati.
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