venerdì 16 gennaio 2009

VENEZIA. VENEZIANI. 18



Questo paffuto giovine nasce dalle felici fantasie degli scultori i dell’inizio del novecento, che ancora conservavano arte e tecnica per riprodurre o inventare l’antico. Meravigliosa e da percorrere, uno giorno di questi, la vicenda dei falsi e dei falsari, con tutte le annesse teorie e fantasie del vero e del falso.

Costui comunque se ne sta tranquillo nelle sua palese neo goticità sotto uno degli archi della bella Pescaria.

Guance pesanti come quelle che piacevano a Proust, boccoli molli, quella bellezza un po’ stolida che non è poi detto che sia così scema, ma soprattutto la gioia del contributo del rosso.

5 commenti:

papavero di campo ha detto...

faccia angelica di canaglietta, con quei nasi rifatti da chirurgo plastico a scivolo uguali..
ma è la stessa faccia del giovinetto viscontiano di morte a venezia! assomiglia tanto -paffuto a parte- a Tadzio (Bjorn Anderson)angelico bellissimo ma soprattutto PUER!!

Anonimo ha detto...

mi piace molto questa foto. rosso grigio statua profondità dietro e la fune da seguire e l'occhio che si riperde dentro.
augh!
nina

artemisia comina ha detto...

ciao cipollina, ben tornata, lieta di farti trovare una tazzina fumante di bellezza, prosit!

artemisia comina ha detto...

papavero, è vero, è lui, con qualche sarda in saor in più!

artemisia comina ha detto...

sì nina, proprio quell'effetto lì, il dentro è molto protagonista.

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