Ogni tanto ordino un piatto che sembrerebbe banale, cosa sarà mai una cotoletta di maiale fritta? E mi trovo davanti qualcosa di squisito, di seducente. Così mi capita con il tonkatsu; la cotoletta è alta un dito e mezzo, tenera, avvolta in una bollente veste spessa e croccante, e accompagnata da una nuvola di verza fredda e fresca tagliata in una julienne finissima; la congiunzione è perfetta, tra solido caldo e freddo aereo. C’è anche una cupoletta di – sembrerebbe – crema di uovo sodo mescolata con fette molto fini di cetriolo che declina il fresco nel cremoso, e una noce di una sorta di mostarda piccantissima, il karashi, che sale nelle narici. Non basta: una salsa dolce e insieme intensa va versata sulla carne. Se uno volesse rifarla in assenza della canonica, pare che vadano mescolate Worcester e ketchup, ve lo dico giusto perché proviate a immaginarla.
Prima avevo avuto l’imprudenza di ordinare una scodellona di chasoba, spaghetti al tè verde, in brodo di pesce, da me molto amati.
Ciascuno dei due piatti sarebbe bastato da solo; ottimi entrambi; i chasoba in brodo vorrei proprio imparare a farli.
Ho mangiato il piatto da Hamasei, che nel frattempo ha molto ingrandito la zona del banco dove si mangia pesce crudo a tu per tu con i cuochi.
Un altro paio di piatti giapponesi:
Sukyaki. Il pasto in pentola con verdure e carne.
Nasudengaku, una melanzana fritta spalmata di salsa di soia dolce.
Hamasei
via della Mercede, 35/36
tel. 066792134
2 commenti:
Slurp!!...mi vergogno un pochino perchè da una decina di anni ho amicizie giapponesi(vanno e vengono dal giappone)e nonostante gli insegnamenti ed i libri non ho assolutamente imparato a far piatti giapponesi..loro invece fanno pastasciutta,pizza,dolci italiani!!!pazienza!!ciao,mauri
ciao mauri, bentornata; che invidia mi fanno gli amici giapponesi (approfittane).
Posta un commento