martedì 5 agosto 2008

LAZIO. VALLE DI COMINO. PASSEGGIATA E FIORI SECCHI.





















Scendiamo il colle cercando le tracce di vecchi sentieri che a malapena si indovinano tra erbe e rovi; le cicale ci accompagnano possenti e farfalle nascoste si levano in volo a ogni passo.

Ritroviamo la vecchia quercia ombrosa, mentre la casa colonica è persa tra gli arbusti cresciuti e le erbe fitte, e il sentiero è cancellato; si intravede il melo cotogno carico di frutti.

In questi luoghi aridi i fossi sono benedetti, e lì la silene ancora fiorisce insieme a una ricca corona di genziane. Da ogni fiore spuntano antenne, sbirciano occhi.

Cogliamo l’eryngium ametistinum, il pungente e stellato cardo azzurro, i fiori d’aglio, l’origano; chi in un vaso, chi in un altro, seccheranno per andare nei sughi o per iniziare un mazzo di fiori secchi che ad ogni passeggiata diventa più grande.

4 commenti:

papavero di campo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
equipaje ha detto...

Per dirla tutta in un unico commento: le piccole creature della magica Val Comino sono tra i miei personaggi favoriti, in assoluto :)

Grazie.

artemisia comina ha detto...

le piccole creature, mondo invisibile, sono felici di essere amate, poiché forse saranno rispettate...ho appena saputo che questo loro mondo è minacciato da una strada nuova.

capisci perché da quando ho messo la testa dentro l'erba, sono molto combattuta sulla lotta ai loro dentini, alle loro sonde... sono di una bellezza che commuove, entro questo complesso piccolo mondo.

ammetto che nella lotta tra una rosa e un bruco, la mia mano aggredisce il secondo, ma non è più così certa.

equipaje ha detto...

Qui si predica ai convertiti :)

(a presto)

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