Il Comitato Organizzatore della festa settembrina in Val di Comino ha stilato un Portolano, un piano di lavoro che indica come navigare nelle tempestose acque della preparazione della festa, indicando scogli e approdi.
Nella colonna di destra c’era il menu, nella successiva gli attrezzi necessari piatto per piatto, in quella dopo si diceva chi avrebbe fatto cosa, nell’ultima si prendevano note aggiuntive.
Infine si ricapitolavano le innumerevoli conte: 40 posti a sedere, 96 bicchieri, 134 piatti, 93 forchette, tutti i piatti di portata ciascuno con la sua destinazione, quanti tavoli e con quali tovaglie, quali bellurie (foglie, centrini di carta, fiori), chi le avrebbe procurate, chi le avrebbe sistemate.
Si riassumevano tutte le operazioni che ogni membro del Comitato avrebbe fatto, ogni cibo o attrezzo che avrebbe portato; Comitato che così esprimeva gioiosamante la sua anima guerresca ed ossessiva. Non ci crederete, ma è stato molto utile.
Gli ospiti hanno rimirato l’oggetto con spavento, divertimento, incredulità, ammirazione, sgomento.
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