![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5q6rXmQFjRpuc7ZYqG5Hw59CTaQ5zCtOeBm-V1SzK-OvDyRbX8MNBMiD0qleUlv6aKfqxD6rcb59OISy8jCcNktl_SWcggXA7S9Rxtn_BiUdETUI2jUfdcLczpHKVPqTmDwdWCott58M/s400/1.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3XakTn4hjfpaBww43XJIOCzK-hMIgw-75bz1BFs_o77E76i-qlLlFrX9YEIoZB8qdahoEGEh20-AH5jMx87gA6CV2VzIyl6HkMK0M4Foey6VX3QQyVUjYrWkB0cVtbgxLMLA4vegfqco/s400/2.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLHEP9nybD6oxp2OGsa4iTJZNqmH0_Yjt8B_3f8X5nTYUI6mEhvn0r8X04w_udDq5VDQ7kI7Zhrl0ycWUWL2hoigvU7VmMfLqNSUEY1FVwC3IuZGz-T05ohbpUUEPdU9C2_H1f93PwMMk/s400/3.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0obupr5iiipDNVE7qbK9oaAdAswA3-Dgc9Flqw_EMi8VQaXPJvpDmDCIRcYHoADkXHHJySED70-zEBsYld1lQUeBddysV8AISM70ypSDJ5eN-PryfaveHUp6z00xdJ3ThzYnt9onAceM/s400/4.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgb_1tvgABToDVDbLdeIeR5B0a3E72gZQqegeqRn4TijqcBhFQcAff9vJiUOYzKgnwXjsWYHV6Obus1YHyNh4w5-0AyuD1r8S-JKVFLfJTytRQ7O97LQQDzSAalANgJCH8bzXieiAGpyc/s400/5.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVmB5UuhGmqEAc966WS-VkiwLiJQKC6BuZgSwV6cwm3V5IX6JHm_9aOyIVSr6CIra7Yta56VON_uHvl3bHELPIdEwXuiwnto6onXE0ls2bbyyYrQVj_KT8rme4_5TxjAbbDDwAF54FNTA/s400/6.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJny6skuXbaHyzQ-LLYEXER95yKjvzSLSvEl83C9zGIPT6jJVbg5xGeBiM0_l2KzfIB59UtxGHS4rT2ZNuTc4xol9Kb5ZnEeDOz6o60TcEU21MjXTobWWhu_ClmpuIueWVa70JD0qD_Ac/s400/7.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi83STMNgQX8Lm_H6GxE0bU0WSN7Isz-hkspY0mik9rOxad3_3_aRayW3JtMAAD5uMeVjIguxG6zxKjw0_SWdAfz73HyPbTN7nSpQlmsnjvsqxuGK8X4cNnlBsS6bs-qdhJCPkgcoO1b58/s400/8.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGHgm1ReCgmm94uxC3y3gVvvo6XlehpXHVz6HVc69NTpOTjCzeWkosaax3IuM3cttPSrHAUAl0nG76kmqeYvEPnLbOiwP6FSZmxrgonaUU_A-cQ7AhxxlABKYm6EcOsCFSAqx3piWu0rc/s400/9.jpg)
Abbiamo passato una notte a Norcia, per andare a vedere il vicino altipiano di Castelluccio, in quest’epoca adorno della famosa Fiorita.
Quando senza granché di previsioni e preparazioni Nunchesto ha deciso la sortita, un’affrettata ricerca ci ha suggerito di cercare un albergo a Norcia. Un altrettanto veloce decisione ci ha fatto optare per l’Hotel Posta. Unico criterio per sceglierlo, che fosse al centro della cittadina, e avesse poche camere. Quanto a questa seconda condizione, non se ne è proprio parlato: per un giro di circostanze su cui non vi annoio, siamo finiti all’ Hotel Grotta Azzurra , del cui bizzarro nome non so tutt’ora dare ragione. Centrale lo è, ma siamo capitati insieme a cinquecento – sì, cinquecento – cultori di arti marziali – già, cultori di arti marziali - provenienti da tutti i paesi del mondo. Dei cinquecento dirò soltanto che avevano in ogni circostanza una propensione al movimento guerriero, deciso, coordinato. Per esempio, immaginate i brindisi, quanto andavano in alto i bicchieri, come tuonavano le voci, cosa facevano, battendo ritmici lo stesso tempo, i piedi. Noi svicolavamo tra un pertugio e l’altro di questa sincronica massa.
Per una stanza rumorosa, che dava sul vicolo in cui c’è la parte all’aperto del ristorante, e una prima colazione in camerata – ricordate i cultori di arti marziali - non seducente, che abbiamo evitato, abbiamo pagato 100 €.
L’albergo è di vecchia tradizione, ottocentesca, e sta in edifici centrali e antichi; il ristorante, collocato in stanze con volte che si susseguono, si chiama Granaro del Monte e così rievoca l’antica fuzione di granaio di banca. La proprietaria, avendo scoperto che per la cena, dopo un’occhiata al ristorante in preda dei coordinati cinquecento ce l’eravamo squagliata, a tarda sera ci ha portato fin nelle cucine a farci annusare le tagliatelle semola e uova tirate da un unico dedicato addetto; tagliatelle che ci ha spinto sotto il naso per dimostraci la bontà degli ingredienti. Non posso negare un intenso e accattivante odore di semola e uova fresche. Al tempo stesso ci indicava i cento ciambelloni che lievitavano in forno per la colazione del giorno dopo.
Squagliarsela del resto non è stato semplicissimo. Il ristorante che avevamo adocchiato, Beccofino, in piazza, si è dissolto: non ha aperto, senza un rigo di spiegazione. Abbiamo allora ripiegato verso una certa Taverna dei Massari , e ci siamo ritrovati in un posto barocco dai toni vinaccia, una specie di casa di Dracula, del cui stile vi do piccolo saggio in una delle foto. Il cibo, rustico e sapido come il gestore, non era male. Salumi locali – come sottrarsi – gnocchi formaggio e tartufo, carni alla brace, zuppa di farro con tartufo, ciotola di lenticchie di Castelluccio con salsicce arrostite. Da bere, Sagrantino di Montefalco 2001 di Arnaldo Caprai. 96 € in due, di cui 28 di vino.
Non ci siamo pentiti di questa intimità con Norcia, bizzarra, antica cittadina devastata dai terremoti e perciò ricostruita con foggia ottocentesca, pur conservando ricordi antichi tra cui il più importante il giro delle mura. Piccola città bassa, chiatta, quatta, mai più di tre piani e con contrafforti. Sembra una grossa rana piantata tra i monti, di cui a ogni orizzonte di strada si vede il profilo; rana ben aderente al suolo, ma dotata di una certa energia, che potrebbe indurla al balzo.
Quanto a salumi, Norcia non ve li fa mancare. Le botteghe si susseguono sul corso, le norcinerie stanno appena fuori le mura. Più sorprendente è stato trovare, nella piccola zona industriale, anche una cioccolateria.
Di Norcia abbiamo anche apprezzato lo struscio del sabato sera, intenso e vivace. Tuttavia, consiglieremmo al viandante che vada a Castelluccio, senza rinunciare a una visita a Norcia, di provare un agriturismo in zona con possibilità di cena. Sembra ce ne siano di attraenti; per esempio si potrebbe andare e vedere Il Casale degli Amici. Oppure, per i più spartani, che non ritengono indispensabili i servizi in camera, il nuovo Rifugio Perugia , già sui monti.
Nessun commento:
Posta un commento