giovedì 19 aprile 2007

VENETO. VERONA. HOSTARIA DALL'ORSO. PASTISSADA DE CAVAL, RECIOTO.








Eh, sì. Ci sono ancora locali che si fanno chiamare Hostaria. Non basta. In uno ci siamo stati. Eravamo sempre in quell’accidenti di Verona dei cui posti dove si mangia sapevamo così poco, e alla cui ricerca, occupati come eravamo a visitare chiese, girovagare per vie con palazzi dipinti, guardare glicini spuntare da tutti i muri, non potevamo dedicarci.

Così siamo andati a via Sottoriva, a un passo dall’albergo, e ci siamo infilati nel locale, l' Hostaria Dall'orso , con l’aria meno triste.

Fatto sta che non abbiamo mangiato male, anzi che il lardo con crostini, composta di fichi e i fichi secchi sbucciati era molto buono, come la pastissada de caval, della quale ricordavo senza nessun entusiasmo la versione di Giorgio Gioco ai Dodici Apostoli, in una visita di tanti anni fa. Ebbene quella storica versione, quella dell’oste che la pastissada l’aveva riesumata e riproposta sulla tavole dei ristoranti, è stata per me superata da questa. Ma chissà dove stavo allora con la testa...Pare che la pastissada si possa fare – è carne di cavallo marinata nel vino rosso e cotta con spezie fino a che non stracuoce – sia in un unico pezzo che poi si affetta, che a spezzatino, che disfatta e sfilacciata come quella che ho mangiato dall’Orso.

Il dolce era un po’ greve anche se non malvagio – in fondo, era sempre un’Hostaria - torta di cioccolato e nocciole con frammenti di cioccolato bianco sopra e cioccolato fuso intorno. Nunchesto, che ha mangiato sfilacci di cavallo e baccalà alla vicentina, con i suoi biscotti ha chiesto del Recioto.

La carne di cavallo a Verona viene mangiata con accompagnamento di leggende – cruente medioevali battaglie che lasciando sul campo attorno alla città innumerevoli cavalli morti, provocarono un pullulare di banchetti di carne di cavallo – in modo abbastanza peculiare rispetto al resto d’Italia, almeno che io sappia. Va anche ricordato che nell’’800 a Verona c’era una delle più importanti fiere europee di cavalli.

Recioto: fatto con le “rece”, le orecchie, le parti esterne, alte e soleggiate dei grappoli, messe sulle “arele” ovvero graticci, ad appassire. Vino dolce particolare, intenso, fruttato e non stucchevole; con gli stessi vitigni (Corvina, Rondinella, Molinara) e nella stessa zona la Valpolicella, nel nord ovest del veronese, si fanno anche l’Amarone e il Valpolicella. Sia l'uvaggio dell'Amarone che quello del Recioto sono messi ad appassire, ma quello del Recioto ha maturato più a lungo sulla pianta e starà più a lungo sulle "arele".

Hostaria Dall’Orso
Via Sottoriva 3/a
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