Di Artemisia
Era il 27 gennaio, decidemmo infine di separarci dalle decorazioni natalizie. Le avevamo tirate fuori proprio tutte, questa volta; per noi due soli. Facemmo bene; quanto facemmo bene, lo sapemmo solo dopo. Le riponemmo con cura inusuale, ce le riguardammo, le mettemmo a dormire una accanto all'altra, cercando che le simili stessero con le simili per un sonno più confortevole. Vennero riavvolti in veline morbide anche i due nuovi arrivati, la Gatta e il Barbagianni, che erano stati degni di stare sul Ramo d'onore, quello sullo specchio, insieme ai vetri più preziosi, tra cui il Re Mago del Marais. Le lucette però non le togliemmo: volevamo che le notti non fossero del tutto buie, che qualcosa lucesse ancora. Tatin di indivia belga e luganega. Altre tatin con i porri in AAA: Tatin di porri all'aceto balsamico, Tatin di indivia belga brasata al limone. Con il forno ventilato, non rimane liquido di vegetazione; se ne
restasse, usare la sfoglia come un coperchio che impedisce la caduta
delle indivie, inclinare la teglia, scolare; se la sfoglia avesse
un'aria fragile, sovrapporvi un vero coperchio. Se si vuole cuocerla in anticipo: Tarte Tatin come cuocerla in anticipo.
Teglia metallica di 22cm, fondo coperto da un disco di carta da forno (poichè non è antiaderente). Versatevi una bella noce di burro fuso, distribuitelo ruotando la teglia.
Due indivie di bella stazza, tagliate a spicchi e stufate a fuoco basso in padella (senza
disordinarne la forma, accostate gli spicchi l'uno all'altro) con olio d'oliva e un goccio d'acqua. Coprire.
Quando gli spicchi sono morbidi, salare, pepare con pepe nero (una volta per tutte: il pepe macinatelo sempre al momento), sfumare con uno spuzzo di aceto balsamico.
Mettere gli spicchi di indivia sul fondo della teglia, a raggiera.
Sbriciolare un par di palmi di luganega, dorarla in padella con un cucchiaio di olio d'oliva.
Triturare due fettine di pane casereccio inclusa la crosta, aggiungervi erbe aromatiche pure triturate. Ho usato erba cipollina, maggiorana, basilico, menta.
Aggiungervi la luganega, mescolare.
Salare, pepare (tenendo presente la sapidità della luganega).
Deve essere un composto molto profumato e alquanto umido, nel caso aggiungere un filio d'olio d'oliva.
Versare il composto sull'indivia, lisciarlo.
Adesso è ora di mettervi su la copertina di pasta sfoglia, stesa a disco di giusta misura, rincalzandola per bene ai bordi. Fatevi dei fori con i rebbi della forchetta.
Forno ventilato a 180° per 30/40'.
1 commento:
Cheddire? Gloriosa. Incuriosita dal piatto, mai pensato che Montenapoleone potesse collegarsi a pizza
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