Gennaio 2020. Camino e peperoncino. Non c'è niente di meglio
che accorgersi che non potremo evitare di fare una cena dopo l'altra; questa è
la seconda di gennaio, si profilano la terza e la quarta, finché c'è fiato
stenderemo tovaglie e accenderemo il camino, e poi c'è la cucina indiana da
provare, dài! Questa volta un giovane eroe ingoia un intero peperoncino e
sperimenta l'abbraccio di Parvati. Sul tavolo metto un piatto di Patate lesse
in caso di incidente (domestiche, note, accoglienti, fumanti, per chi volesse
mettersi in salvo) e infatti poi ne mangiò una. Poi Pappadam (queste sono di
farina di riso, le ho trovate pronte da friggere nel mercato Esquilino, mai più
senza); Steamed rice, riso al vapore (quanto è semplice, quanto è bello, viene
fuori tutto irsuto come un porcospino); Restaurant Style Dal Tadka (ovvero uno
degli infiniti dal tadka, in versione un po' elaborata, non casalinga);
Vendakkai puli kuzhambu curry, Curry di okra e tamarindo (adotto l'okra, o
gombo, una certa verdurella a trombetta che tutto il mondo usa, ma di cui noi
sappiamo poco, e che richiede certi maneggiamenti perché non rilasci
mucillaggini; Teo la conosce, lavoriamo di concerto, insomma il piatto è buono,
ma deve avere un futuro di miglioramenti); piccoli Dolci di Le Levain, tra cui
i meravigliosi bignè, portati dai tre giovani ospiti. Tutto
questo accade su un muslim sarong di Papua Nuova Guinea (sì, eccentrico, ma non
ho foglie di banano).
Pappadam
Vendakkai puli kuzhambu curry. Curry di okra e tamarindo
Steamed rice, riso al vapore
Restaurant Style Dal Tadka
Patate lesse
Dolci di Le Levain
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