Di Isolina
Luglio 2019. Piccolo pranzo molto celebrativo con menu bizzarro. Abbiamo sempre, a nostro modo, celebrato le 14 Juillet, e quest'anno lo abbiamo combinato con il nostro 52 anniversario di matrimonio, visto che la data giusta, il 17, logisticamente era inappropriata. Il menu ci rispecchia totalmente. Il primo calice di champagne fu con fiori di zucchina fritti (dopo tutte le mie sperimantazioni, ho riprodotto con successo la pastella semplicissima, dell'ultimo momento, ricordo di mia cugina Germana: solo poca farina in un piatto, stemperata da acqua quanto basta a farne poca fluida pastella). Segue, classicamente, un foie gras su pane bruno tostato. Accompagnato da zucchine in scapece, un nostro classico da sempre, presenti anche il fausto giorno iniziale. Le avevo incontrate in casa Marvelli, eredità della nonna napoletana/parmense, e me ne ero innamorata. Furono nel pranzo in piedi che seguì la cerimonia (sobria, pochissimi amici e stretti parenti, nella bella sala di Palazzo Marino, dove una volta si celebravano i matrimoni civili a Milano), preparate in casa, irrompendo nel mezzo del catering esterno. Fatte e rifatte negli anni e sempre nelle occasioni speciali estive. Questa volta, facendo la sovversiva, ho pensato di accostarle al foie gras. Ebbene, secondo noi è stata una grande trovata. Si accompagnano benissimo e in strana armonia. Poi la parmigiana di melanzane, altro nostro amore. Il finale è stato di sera, con un dolce recente ma grande amore, cioè il gateau nantais all'arancia. Menu: Fiori di zucchina fritti; Foie gras su pane bruno tostato; Zucchine a scapece; Parmigiana di melanzane; Gateau nantais all'arancia.
Fiori di zucchina fritti
Foie gras su pane bruno tostato
Zucchine a scapece
Parmigiana di melanzane
Gateau nantais all'arancia
1 commento:
Allons enfants...
Per il paté: ça ira, poiché quello lo mangiavano piuttosto i prigionieri della Bastiglia che quelli che l’han tirata giù. Abbinato alle zucchine sembra una buona metafora del 14 luglio.
A proposito di zucchine: confesso che la moda del cibo mediorientale mi sta venendo un po’ a noia, o meglio, la sua rivisitazione modaiola in stile Ottolenghi, ché lui comunque passi, ma gli epigoni meno. Trovo si stia schematizzando troppo su una cucina molto elementare, un po’ riduttiva, su certi ingredienti a scapito di una ricchezza più vasta (ad esempio coriandolo ovunque, mentre altre erbe, come la maggiorana o il dragoncello spariscono), ecc. Roden non mi fa impazzire, malgrado cio’ le sue zucchine al limone sono di tutto rispetto e le faro’ forse già questa settimana.
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