martedì 14 maggio 2013

Messico. Archeologi dilettanti, massoni, rosacrociani e fotografi. Augustus Le Plongeon e Alice Dixon Le Plongeon


Augustus Le Plongeon e sua moglie Alice Dixon Le Plongeon, una coppia veramente singolare, tra il 1873 e il 1883 si dedicò a scavare e fotografare Chichén Itzá e Uxmal; la bizzarra teoria di lui che i Maya avessero fondato la civiltà egizia gli costarono un discredito che non dovette mancare di offenderli, visto che tutto il ricchissimo archivio di foto e documentazioni sparì per i vent'anni seguiti alla loro morte, e gli archeologi pensarono che il fondo fosse stato distrutto. Se non che ricomparì quando l'amica di lei a cui era stato affidato non ritenne che gli americani se lo meritassero; infatti le era stato consegnato con il vincolo di distruggerlo se non si fosse visto apprezzamento possibile per la cultura Maya e il  lavoro dei due.

Quando l'amica si decise,  contattò pure il famoso Sylvanus Morley, che scavava a Chichén Itzá e subito caldeggiò l'acquisizione del fondo da parte della Carnegie Institution che lo finanziava. Ma il Sylvanus non si tenne dal criticare - ah, l'accademico! - le teorie di Le Plongeon, e questo l'amica non lo poteva sopportare: niente fondo. Inoltre forse in buona fede l'amica prese a insistere che ci fossero anche codici Maya trovati in una stanza sotto la piramide dell'Indovino a Uxmal, e le facce di Morley (in verità carteggiavano) espressero tale sprezzo che lei non potè che desistere. Il fondo andò a Manly Hall (la signora stava contrattando con più d'uno).

Lawrence G. Desmond,  Harvard University dedica alcune pagine alla coppia e pubblica le note di cui sopra e questa incantevole foto di vita domestica dei due accampati, con il cane Trinity, nella stanza centrale del Palazzo del Governatore a Uxmal nel 1876.

Anche a Chichén Itzá nel 1883 si accamperanno nelle rovine; scavando la piattaforma delle aquile e dei giaguari trovano il primo Chac Mool, la figura umana di pietra semidistesa con una sorta di vassoio sul ventre dove si immagina che venissero deposti i cuori dei sacrificati; sono loro che lo battezzano così; il nome restarà anche se di fantasiosa creazione.

Fotografi forsennati, per ciò non si manca di apprezzarli ancora; fotografarono per le loro ricerche, ma anche perché videro le distruzioni del tempo, del clima, dei saccheggi. Nel sito della fondazione Getty, dove sono ricordati come fotografi (precisiamo: lei in veste di annesso di lui) sull'Egitto si glissa.

 

Chichén Itzá. Il Chac Mool


Chichén Itzá. El Castillo

Uxmal, Quadrilatero delle monache
 
latinamericanstudies.org

Molte interessanti foto dei due nelle pagine di  Charles S. Rhyne, professore emerito di storia dell'arte del Reed College, Oregon.

Qui Augustus è con certe teste di serpente che se  ho ben capito poco dopo furono vandalizzate e scornate di tutti quei bei corni che si vedono; Alice le descrisse dettagliamente, inclusi i vivaci colori di cui restava traccia: verdi sopra, gialli nella gola e nei bordi delle mascelle, bianchi i denti e gli occhi di madreperla, blu il bistro intorno agli occhi e blu la fronte, rossa la lingua e le punte delle verdi corna.






Le Plongeon merita un ritratto (da wikipedia).



Ma anche Alice, direi. 


Eccola persa nelle ombre e nei massi del palazzo del Governatore di Uxmal. Da maya.csueastbay.edu che ha una ricca documentazione sui due.

Le foto possono essere ingrandite.

1 commento:

Giulia Pignatelli ha detto...

bellissimo questo reportage...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...