mercoledì 20 febbraio 2013
Il Casone di Furore sulla nostra tavola
Sto per pubblicizzare un prodotto: il Casone di Furore. E' quel gran formaggio a pasta più che gialla che troneggia tra altri francesi e toscani sulla mia fortunata tavola una sera in cui abbiamo fatto omaggio alla cucina napoletana.
Faceva infatti parte del menu de La cena dell'abbondanza napoletana
Denuncio ogni retroscena: la mezza forma è regalo di Antonella e del suo Ortolano che lo producono con casari di Amalfi e lo dorano con lo zafferano che crescendo ottimamente sotto le inerpicate vigne di Furore è destinato dalla creatività di chi abita quella scarpata sul mare dove ci si annida come gabbiani a far nascere questo cacio tutto nuovo.
L'ho assaggiato la prima volta proprio sotto quelle vigne, accompagnato da un Furore di Marisa Cuomo in una giornata di trasparenza commovente e divina, e riluceva giallo come un dio di consistenza setosa e fondente e di forte sapore ammaliante, tra pecora e pistillo. Nel post dove lo racconto trovate molto sulla geneologia e i motivi di questo cacio; aggiungo a quelle notizie alcune essenziali nuove:
Costa 2,80 euro per etto. Per ordinarlo, basta mandare una email a
antonellabozzaotra@libero.it
oppure a
fio.86@libero.it.
Perché lo pubblicizzo? Perché è meritevole (per bontà, per significato culturale e locale) e ancora poco conosciuto.
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3 commenti:
Che incanto, vivrei di formaggio... metto da parte il riferimento! Un bacio
Salve a tutti, sono Rachele. Grazie per la pubblicità fatta al formaggio "casone" prodotto dai miei genitori. Tuttavia ci tenevo a sottolineare che mio padre si chiama Gregorio e non Giorgio, e mia madre Carmela e non Giuseppina! :-) Grazie comunque per la visibilità data al nostro prodotto!
benvenuta Rachele, ho corretto i nomi, grazie :)
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