martedì 19 giugno 2012

ROMA. KURIYA, RISTORANTE HONKONESE



Non ho la minima idea di quale sia l’offerta fusion food di Hong Kong, che qui si afferma essere la cifra del locale, dove vedo piatti cinesi in inedite e seducenti versioni, con piccole puntate giapponesi apparentemente scolorite che lascio da parte; i ragazzi cerimoniosi, freschi, ironici e lisci come mandolre che ci servono dicono che il cuoco è cantonese...va a sape'. Fresco vino bianco ottimo scelto dal Nunche che mi accorgo di aver tracannato senza prendere nota.

Ottimi i cinque tipi di dim sum al vapore. Li confronto con quelli del famoso ristorante cinese di Amsterdam che ne va fiero e li trovo migliori, restando a Roma, migliori di quelli di Green Tea: lisci come frutti di mare, come quando la pasta diventa pelle di animale acquatico, delicati e caratteristicamente differenziati i ripieni

Ottimi gli spaghetti soba alla piastra con frutti di mare.

Il Nunche diceva ottimi anche i gamberi, ma questi non li ho assaggiati.



Ottima la spigola piccante allo sichuan.

Ottimo il pollo croccante in salsa cremosa.

Squisitissimo il dolce per me molto inedito: zucca fresca frullata con perle di tapioca bianca e crema di latte.


Che debbo fare? Ottimo qui e ottimo là. Premesso che sono di bocca buona e che non so un cavolo di cucina cantonese, sto affermando che ho trovato tutto buono e affascinante con un lungo menu di cui tutto mi attrae tranne i piatti giapponesi (ma è puro pregiudizio, poiché non li ho assaggiati).

Sulla testa immense meduse di vetro rosso che speravo vivamente restassero attaccate al soffitto. 

Cosa ha a che fare con altri ristoranti cinesi a me noti, pure famosi, pure di Parigi, pure di Lima, pure di Amsterdam? Niente; mancava il pubblico rumoroso e pittoresco, il traffico caotico dei camerieri, il menu veramente interminabile, gli strabordanti carrelli; c'è un'aria da ristorante occidentale, eppure manco per niente; avevo l'impressione di essere capitata in un posto che in via Arenula faceva l'effetto di essere piombato direttamente da un altro mondo; epperò i lisci fanciulli parlavano perfetto italiano e l'alto ragazzo è qui da metà della vita, poichè arrivò decenne. Vere mescolanze, finalmente? Pure a Roma? (Come me la ricordo tanti anni fa ostinatamente ancorata alla trattoria cacio e pepe, come ricordo quel delizioso ristorante abbruzzese di via delle Coppelle con la ridente famiglia a gestirlo, come ricordo lo sfortunato e buono Chez Albert condannato alla morte poichè veramente francese, come ricordo il primo ristorante cinese con i nidi di rondine e il pollo alle mandorle!)



******************

Aggiornamento del 20 giugno


Ci siamo tornati e agli ottimo si aggiunge qualche buono. Ottimi i nagiri (e non è poco); molto buona la spigola con frutta di stagione in salsa agrodolce, fritta, rivoltata come un calzino, tagliata a dadi come un mango; buona la ciotola incandescente di misto mare in coccio con salsa gialla, dove le cozze mi hanno messo a dura prova non avendo che bacchette; abbastanza buono il riso saltato con gamberi e cocco.

Kuriya

via Arenula 48/49

48 06 68307247

PS. del tutto diverso ma altrettanto estraniante l'assai meno "ottimo" ristorante coreano di piazza Santa Maria, dove pure ci siamo decisi a mettere piede, sempre zeppo di soli orientali dalle voci gutturali che fanno chiasso da osteria e "piatti rustici", dove mi è parso di essere su uno sperduto monte coreano, io esotica straniera solo che volgessi le spalle alla piazza. Viva la città.

10 commenti:

Giuliana ha detto...

grazie per il bellissimo réportage, amo la cucina cinese, sono restia verso quella giapponese, pur assaggiandola a volte, non sempre restandone convinta
qui a Milano, come a Roma, impazzano dappertutto questi ristoranti, ma pochi sono quelli che davvero meritano di essere ricordati, e anche quelli validi hanno sempre tutta quella allegoria rumorosa che hai così ben descritto....
niente a che vedere comunque con quelli di Parigi o di Vancouver..altra dimensione, una qualità che qui non conosciamo, se non in pochi casi, come quello che hai così ben raccontato....a vedere quei piatti mi viene voglia di prendere il Freccia Rossa...

FrancescaV ha detto...

aspettavo questa recensione, mi segno il ristorante per la prossima volta. Mi manca il buon cibo cinese, mi mancano i dim sum! Quindi consigli anche il coreano? Donna dai tanti preziosi consigli.

artemisia comina ha detto...

con il coreano non c'è paragone: è molto rustico, molto meno seducente, ma è catturante l'atmosfera da altro mondo, sembra di metter piede fuori da Roma, di andare in un mondo esotico rurale e merginale.

artemisia comina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
MarinaV ha detto...

Dunque ancor meglio di quello di Amsterdam? Devo provare assolutamente!
Ho guardato bene il menu, è un misto tra la cucina cantonese, alcuni piatti delle Sechuan (quelli piccantissimi), la cucina coreana, giapponese e thailandese.
Mi fa morire la divisione tra primi e secondi :D
Per quanto riguarda il coreano, sì, hai ragione: è una cucina molto più rustica, più montana, più invernale rispetto per esempio alla freschissima ed estivissima cucina thai.
La giapponese ha una storia simile a quella italiana: ne è stata esportata solo una parte ridottissima all'estero, e di certo non la parte migliore. Ho avuto la fortuna di assaggiare piatti particolari e l'ho amata subito.

artemisia comina ha detto...

Marina, parlo dei soli dim sum, per altro con un assortimento molto molto più ridotto. questa sera ci torno, vi aggiorno!

del ristorante di Amsterdam mancava tra l'altro la gente, che da sola meriterebbe il viaggio.

artemisia comina ha detto...

la giapponese la amo, ma me la aspetto cucinata dai giapponesi :))
credo che il Nunche prima o poi la proverà: aggiornerò anche su questo.

Anonimo ha detto...

QUALITA' BUONA MA PROBLEMA LISTINO PER ORDINI ONLINE. SPECIE SUL PESCE SCARSE LE PORZIONI. a mio avviso caruccio a prezzi.

artemisia comina ha detto...

Non ho provato gli ordini on line. Ma quanto a prezzi, non concordo. Trovo anzi il rapporto qualità prezzo ottimo. Ho l'impressione che noi (occidentali) supponiamo che la cucina orientale (qualunque sia, anche quella con ottime materie prime) debba comunque costare pochissimo.

artemisia comina ha detto...

tra parentesi, a proposito di qualità, provato il pesce crudo, ottimo, comparabile ai migliori giappo romani :)

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