Coronide, la Vergine Cornacchia (come dice il suo nome) era figlia di un certo re della città di Laceria, la città delle garrule cornacchie, Flegias il Rosso - Fuoco. Un giorno andava lavandosi i piedi nell'acqua del lago Boibeis o Bebiade, nella Grecia settentrionale. Apollo la vide e volle possederla, cosa che fece seduta stante. Poi piantò lì la fanciulla mettendole di guardia una cornacchia bianca (ecco cosa avevo dimenticato, la cornacchia bianca).
Coronide è sola, a parte la cornacchia, è incinta e si annoia; passa di lì un giovane mortale, tal Ischys (anche lui avevo dimenticato, ma forse non è importante, anche se alcuni dicono che invece era Teseo, e la storia si complicherebbe), se ne innamora, sta con lui; la cornacchia bianca, linguacciuta, sconsiderata, servile, vola da Apollo e denuncia Coronide.
Apollo dalla rabbia innanzitutto annerisce di colpo la cornacchia; subito dopo incarica la sorella Artemide di uccidere Coronide. Artemide incocca la freccia (non faceva altro) e la trafigge a morte, nè uccide solo lei, perchè da freccia nasce freccia e si dice che le rive del Boibeis rosseggiassero di pire degli abitanti di Flegias (una fortuna, incontrare questi fratelli).
Coronide viene posta su un'alta pira fiammeggiante, e mentre diventa cenere, Apollo fulmineo, fendendo le fiamme, afferra il piccolo Asclepio, suo figlio,dal ventre della madre e lo porta dal Centauro Chirone (il grande pedagogo; ho dimenticato anche lui) che lo educherà alla saggezza e alle arti mediche. Arti che caratterizzavano il padre, Apollo il guaritore. Quando Asclepio comincerà a resuscitare i morti, Ade si lamenterà di vedersi così sottrarre sudditi con Zeus, che lo fulminerà incenerendolo (madre e figlio, cenere entrambi). Ma poi Asclepio tornerà alla ribalta, come quegli eroi dei telefilm che vengono fatti morire, rendendosi poi conto che non è cosa: il pubblico reclama.
Un'altra storia (c'è sempre un'altra storia e un'altra ancora nei miti greci) diceva (veniva raccontata nel tempio di Asclepio a Epidauro) che Coronide non era né infedele né morta, e anzi che era proprio un'altra, che la madre di Asclepio si chiamasse Egle la Luminosa, e fosse figlia di Flegias Rosso Fuoco e di una Musa, Erato. E che avesse mollato Asclepio piccolino su un monte, un certo Monte Mirtio detto poi Mammella (ma va'), mentre andava in giro con il padre nel Peloponneso, dalle parti di Epidauro; lì Asclepio fu allattato da una capra mentre lo custodiva un cane pastore. Cane e capra saranno cari ad Asclepio per sempre.
Un pastore lo aveva trovato (il bimbo dio, la grotta, il pastore!) ed era rimasto abbagliato dalla luce che emanava. Subito si era diffusa la voce che il bimbo era un guaritore in grado di resuscitare anche i morti. Asclepio di morti poi ne resuscitò, anche un certo Ippolito caro ad Artemide, l'omicida della madre, e per ciò fu fulminato da Zeus. Apollo per vendicarsi uccise i Ciclopi che avevano forgiato il fulmine, e da qui nacque tutta una storia che racconteremo un'altra volta.
Coronide - Cornacchia, perché Korone è il becco del corvo, ma è anche ghirlanda, poppa di nave, fregio ondulato che contrassegna la fine di un libro. Non basta: pare che anche Atena si chiamasse Coronide, e una confusione tra le due imbroglierebbe ancora di più la storia, e di parecchio, ma gli Ateniesi Atena la vollero sempre vergine, a simboleggiare Atene inviolata, e occultarono ogni racconto che dicesse il contrario.
Indiscutibilmente amo il gracchiare intenso delle cornacchie e loro la bellezza nera.
La rava e la fava su Coronide in:
Le nozze di Cadmo e Armonia, R. Calasso, Adelphi 1988
Gli dei e gli eroi della Grecia,K. Kerényi, Garzanti 1982, (ed. or. 1963)
I miti greci,R. Graves, Longanesi 1985 (ed. or. 1955)
Enciclopedia dei miti, P. Grimal, Garzanti 1990 (ed. or. 1979)
AAA su Asclepio:
chi era Asclepio?
i gatti di Asclepio
Kos. L'Asclepeion. Curare con la luce, il vento, i sogni, le parole degli dei.
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