giovedì 23 settembre 2010

Settembre. L'Accademia degli Affamati Affannati all'Argentario. Lo spuntino prima della cena.





Settembre 2010. L'Accademia degli Affamati Affannati all'Argentario. Lo spuntino prima della cena. Il problema degli spuntini che precedono una cena è di essere sufficientemente meno buoni di quest'ultima, altrimenti non resta che chiederci chi ce lo fa fare. In genere la cosa non riesce. Difatti questo spuntino è stato ottimo, e abbiamo dovuto concludere che il piacere di cucinare sta nel piacere di cucinare (ecco una parola definitiva sul Crudo e il Cotto). Garia ha visto delle fresche, lucenti Alici e non ha potuto fare altro che cedere, comperarle, pulirle, marinarle con olio e limone. Un quarto d'ora ed erano pronte.
Dolcesca e Marco hanno ottenuto sottobanco della Bottarga di Orbetello (non sarebbe ancora pronta, ma alcuni ne fanno in anticipo e la danno agli intimi) dorata, splendida, ottima, coniugata con del Pane nero e della Focaccia squisiti (un buon forno locale) e con Pane carasau; burro sì burro no, breve dibattito, Burro sì .
I Pomodorini nudi e crudi, fantastica esplosione di rossa polpa in bocca.
Il Pecorino sardo Podda semistagionato, chi si rivede dopo tanti anni - sono in Sardegna, sto lavorando, il mio compare locale sparisce un momento in un negozio e torna con una forma di quello: lo assaggi! mai più dimenticato, e ora rieccolo. Ci sono Marmellata di limone, Miele di corbezzolo, Confettura domestica di prugne salvatiche.
Una grande Insalata che al momento opportuno viene afferrata con le mani (vantaggi degli spuntini), una delle bottiglie di Venica portate da Nunchesto, un Erbaluce di Timorasso, un Caffè.
Intanto il ciclamino che Nunchesto ha offerto a Dolcesca viene tacitamente sbocconcellato da una cavaletta che si è infilata in casa. Tutti fanno uno spuntino.


















4 commenti:

Reb ha detto...

Briciole di magie, puro sapore di un ricordo indelebile...grazie per la condivisione.

papavero di campo ha detto...

ci sono diverse cose in codesto racconto che solleticano il mio entusiasmo, in primis l'ammettere che la semplicità è sublime ed è raggiungibile (impegnandosi è chiaro) io, per parte mia, aderisco ormai al concetto della semplificazione e mi spiego, quando ci sono delle azzurrealici fresche, un podda concentrato di sapore tantricosardo, una bottarga di quella fatta, un pane rustico mangiamimangiami, pomodorucci dolci e insalata con canasta e radicchio e magari valeriana, ecco per me celebrazione è fatta, aggiungi due o tre tocchi ad estetizzante godimento d'oculi et mentis, che so? un tagliere vecchiovecchio come un ceppo da macellaro, oppure un tavolo da esterni che mi pare sia derivato da una porta con certe sbiaditure di colore molto grungechic beh è più che assicurato un ottimo brodo di giuggiole:-))

('sta accademia ha delle certezze!) ars vivendi mon amour!

Anna Lekatiki ha detto...

Il canestrato Podda è unico. Qualche anno fa credetti di averlo ritrovato in continente nel chioschetto omonimo sull'Aurelia, appena lasciata Civitavecchia. Grande delusione! formaggi mangiabili ma niente a che vedere con il mitico Podda.

artemisia comina ha detto...

vedo che condividiamo l'amore per gli spuntini.. e come non convenire?

anna, lo vendono on line, non ho capito i costi di spedizione, ma si può chiedere.

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