mercoledì 21 aprile 2010

FRANCIA. BORGOGNA DEL SUD. CLUNY.







Ho una certa difficoltà ad avvicinare Cluny. Come sempre mi càpita con i luoghi che portano così tanto i segni della rabbia che distrugge le opere dell'uomo in nome di un qualche valore, dandomi un senso di fraintendimento e di perdita irrimediabile, poichè penso che queste ultime, le opere intendo, non solo testimonino della possibilità che abbiamo di costruire e non distruggere che tanto consola, ma acquisiscano presto una vita autonoma rispetto ai poteri che le commissionarono, prestandosi così a rivivere con altre funzioni, emozioni, presenze.

Enorme, l'Abbazia. Le tracce del poco che resta vanno da un capo all'altro della piccola cittadina che abbiamo appena sfiorato, attraversandola. Una torre qui, una là. Quella con i due occhioni neri e il cappellino con un aereo ghirigoro di ferro, si chiama - bella suggestione - la Tour des Fromages, poichè pare vi mettessero il cacio a stagionare (sogno gargantuelico di topo).

Ma più che sull'enorme cadavere e sulle sue faticose tracce, l'occhio si è soffermato a riposare su due volti fronzuti ed erbacei, dove ai ghirigori delle foglie si aggiungono le velature delle ragnatele.

Delle veramente magnifiche taccole dalle parrucche piene di bagliori argentei - ho capito che mi piacciono un sacco corvi e cornacchie - andavano saggiando rametti per poi porterseli nei nidi in costruzione.

3 commenti:

papavero di campo ha detto...

due facce frondose forse due veneziani girovaghi prestatisi a vegetalizzare altrove!

Chiara ha detto...

sono stata a Cluny tantissimi anni fa...mio figlio era piccolo e sempre di corsa...e io dietro a lui...ricordo poco,i miei occhi erano sempre alla sua ricerca...belle foto Artè

artemisia comina ha detto...

pap, è un po' che mancano le teste di pietra veneziane...ne ho alcune nel baule, ma ora non è il loro tempo.

chiara, è come se ti vedessi :))

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