lunedì 8 settembre 2008

Cnido, che fu una città greca di Caria, oggi in Turchia




Una dorata distesa di frammenti di pietra, un diluvio secco di pietre che conserva in qualche onda un simulacro di forma, tra profumate erbe asciutte come il pane biscottato. E poi il mare, certo, con le due mezzelune dei due porti. In uno il caicco si è accucciato, finalmente pacificato.

Così in Turchia: le vecchie città, ignorate, sono invecchiate senza onta di cementi e dolcemente si sfanno tra deserti campi.


































6 commenti:

papavero di campo ha detto...

qui le pietre sono decorate, investite a piene mani della bellezza,

l'ombra! ti riconosco!

e la luce del crepuscolo perlescente commovente

artemisia comina ha detto...

sì, ho voluto stamparmici su con delle amiche.

Ester ha detto...

Splendido. Quante cose mi sono tornate in mente.
Felice che tu abbia trascorso così belle vacanze e felice anche che tu sia rientrata.

artemisia comina ha detto...

ciao esther, che piacere trovarti.

MarinaV ha detto...

Queste tue calde immagini mi scaldano le ossa umide della continua pioggia estiva nordica e mi riportano indietro di tanti anni col profumo del mar greco e della secca sterpaglia tra le rovine di perdute città antiche.

sciopina ha detto...

ombre cinesi..o meglio ombre italiche su rovine greche

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