Garia e Francesco sono arrivati con un cesto bucolico, come gli si
addice. Tra le verzure dell’orto della mamma, c'è un prosciutto di tacchino.
Anche per loro una scoperta recente; trovato a Porto Santo Stefano.
Francesco ha fatto la sua figura tirando fuori dalla tasca il coltello
con cui ha iniziato a tagliarlo. Sapidissimo e secco, ha il gusto del
salato e dell’aromatico che un po’ brucia la bocca, che ben si sposa con
il pane sciapo e che dopo un po’ ti viene voglia di riassaggiare. O me lo sono sognato, o l’ho visto su web, ma in ogni caso mi
pare dovrebbe andar bene con delle fette trasparenti di finocchio e una
fetta d’arancia succosa.
Nel menu di Maggio. L'Accademia degli Affamati Affannati all'Argentario. La sera della festa.
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