sabato 27 ottobre 2007
LAZIO. ALATRI.
L’incasinata Alatri conserva qualche gioiello di famiglia: un palazzo medioevale, alcune chiese, e le famose mura. Ciclopiche, si dice. Come a sottolineare che questi pietroni immensi non poteva muoverli e sovrapporli l’uno all’altro senza nessuna traccia di malta che qualche razza spropositata di esseri non umani. In effetti, si sa qualcosa di chi li tirò su? La voce di Wikipedia dedicata tace prudentemente, anche se cita un libretto di Ritarossi, che mi capita di avere e che attribuisce l’acropoli ai mitici Pelasgi, provenienti dell’Asia Minore.
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