mercoledì 12 settembre 2007

VENEZIA. TOBIA E L’ANGELO.






A Dorsoduro c’è una chiesa dedicata all’Angelo Raffaele. Sulla facciata, le statue dell’Angelo e del fanciullo con il pesce.

Tobiolo, forse per le intemperie e le corrosioni, ha un’aria stolida e truce, gli angoli della bocca piegati all’ingiù. La perdita di un braccio ha lasciato nella mano dell’Angelo solo la sua mano, e Tobia sembra essersi divincolato dalla sudditanza al divino pennuto con un moto scontroso, da ragazzo testardo. Forse presto butterà via il polputo pesce. L’Angelo è stereotipalmente boccoluto, entrambi hanno le ciocie, li accompagna un cagnolino spiritato che sembra stia per saltar giù dalla facciata. La chiesa ha origini nel VII secolo, le statue sono della prima parte del ‘500, la facciata della prima metà del ‘700; forse la storia dell’Angelo, del ragazzo, del pesce, non convince più. Nulla a che vedere con l’incombenza divina che la coppia evocava in San Zeno a Verona.

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Altri post con Tobia e Raffaele qui.

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