venerdì 27 luglio 2007

AUSTRIA. GROSSGLOCKNER.






















I 35 gradi di Roma fanno ricordare con nostalgia i 12 del Grossglockner, l’aria gelata, le nubi, la pioggia, gli squarci di luce luminosa. Alta montagna, una strada costruita negli anni trenta oggetto di accurata manutenzione, aperta solo nella bella stagione, che arriva pressappoco a 2500m di altezza. Incontriamo pecore smilze.

Nel punto più panoramico il cartello che illustra la cerchia dei monti si scontra con una cortina di impenetrabile nube grigia. La nebbia sale a sbuffi, ci avviluppa, ci bagna.

Guardiamo a terra: se tutto il resto è sparito, il piccolo mondo dell’erba, dei cardi, dei fiori, delle chiocciole è ancora là.

Il tempo critico, soggetto a variazioni improvvise è quello che preferisco. Superato un passo, il cielo si apre. Potremo vedere il Pasterze, il ghiacciaio che scende dal Grossglockner.

Marmotte molto prossime, in confidenza con i turisti. Innumerevoli motociclisti. Pare che la strada del Grossglockner sia tra le loro preferite.

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