domenica 4 marzo 2007

VENEZIA, DA SANDRO A SAN BARNABA












A Venezia Nunchesto e Artemisia hanno avuto il piacere di incontrare di nuovo, dopo troppo tempo che non ci si vedeva, due vecchi amici, gli Accademici Fiorade, ovvero Fior e Ade. Dopo alcune scapestrate giravolte in varie case per l'Italia tutta, li rivedevamo al loro posto, tra Torino e Venezia. Quando parleremo della capacità di ricevere, parleremo della loro ospitalità torinese, insieme albergo cinque stelle, rigoroso ritiro benedettino tra monte e valle, e luogo di spettacolo barocco.

Anche questa volta ci hanno accolto e ricoverato, invitandoci a cenare fuori. Atto di generoso eroismo da parte di due che dicono che oramai non mettono più il naso fuori di casa - e non gli crediamo - e che mai vanno a mangiare fuori. E gli crediamo, perché Fior tollera poche cucine, si dice, oltre la sua.

Cucina che ha parecchio ispirato AAA, al di là del numero di ricette date, per una questione di stile. Rispetto della cucina di casa, di una madre piemontese che sapeva cucinare, un certo sentore ipocondriaco che invece di apparire sanitario, diventa rigore e nettezza di scelte. Quando non si esagera, quando si sta nei limiti di un'eleganza sobria, la ricetta AAA viene detta fioradea. E badate che Fior è una mente piena di anfratti musicali e fantasie piacevolemnte bizzarre, mentre Ade vorreste averlo sempre con voi in qualità di assaggiatore dei vostri piatti, come chi sa apprezzare la vita e diffonde quest'aura intorno a sè.

Nunchesto ed io abbiamo corso il rischio di consigliare loro il ristorante perché fingevano di non conoscerne - e invece hanno citato Vini Da Gigio, buona scelta della quale prima o poi parleremo - e dopo una serale traversata di Venezia chiacchierando veramente assai, siamo arrivati a calle lunga San Barnaba, da Sandro.

Sandro che sta in sala con la moglie ai fornelli. Sandro che ricordavamo sempre nella stessa calle, ma in un altro ristorante che cucinava ottimo pesce; Sandro che minaccia di chiudere e tornarsene a casa, ma che per fortuna è ancora lì. Adesso è dedito alla carne e alla cucina friulana. Nelle attese ti dà un bicchiere di prosecco e ottimi cicchetti. In breve, consigliamo senz'altro una visita alla sua trattoria.

Ho assaggiato dei tagliolini radicchio e speck, buoni, ma non ho rimpianto la scelta degli gnocchi al ragù d’anatra, ottimi e cedevoli al punto giusto. Quanto all'agnello era magnificamente cotto in forno, fondente e croccante; accanto c'era una piccola castraura amara a far da contrappunto alla sua dolcezza. Cabernet Sauvignon Fantinel, un rosso aromatico e tannico. Gli zaletti offerti alla fine non erano buoni come il resto, e sono stati subito giustiziati dall'implacabile Fior con un giudizio veloce.

Enoteca San Barnaba
Calle Lunga San Barnaba
tel. 0415212754
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