mercoledì 16 settembre 2020

Mazzancolle in saor

Da Artemisia 

Orto Botanico. Se l'estate si presta alla raccolta di penne e piume, che poi la prima pioggia inizierà a macerare e non ne trovi più una, l'avvicinarsi dell'autunno moltiplica frutti e bacche; la Gazza Ladra - opportunamente collezionista anche di cesti - si china a becchettare e li porta a casa. Spesso misteriosi: chi è l'albero che li regala? A volte lo vedi, ma è senza nome, come questo pieno di grappoli di fruttini gialli, ricchi sui rami, molteplici a terra, da dove sprigionano un intenso profumo di frutta che macera. A volte l'uccello, il vento, il chissachè portano il frutto, il seme altrove, e se alzi la testa non vedi nessuno che ne sia riconoscibile genitore. Stiamo nel mistero. Avevo fatto una Frittura con mazzancolle, limone, basilico, e mi avanzavano metà mazzancolle fritte; la mente ha flautato: saor! Così fu. Qui dico come procedere dall'inizio, frittura inclusa.

Fare una pastella densa con acqua e farina.

Togliere alle mazzancolle testa e carapace.

Immergere le code nella pastella, poi rotolarle in una ciotola dove avete messo della farina di mandorle.

Friggere le code in olio d'oliva profondo. 

Metterle in una ciotola dove stiano affiancate.

Soffriggere in olio d'oliva abbondante, con estrema dolcezza, direi più stufare, dell'abbondante scalogno affettato finemente. 

Mescolarlo con aceto di vino bianco "dolce" fino a sensibile acidità dell'insieme.

Aggiungere uvetta di Corinto e pinoli.

Versare questa salsa sulle mazzancolle.

Farle marinare almeno un giorno.






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