giovedì 19 agosto 2010
EBRIDI ESTERNE HUISINIS NEBBIOSA.
Oggi la finestra è velata di nebbia. Cosa ci riserverà la giornata che spero mutevole, come accade in questi luoghi estremi? E cosa succede negli altri mesi dell’anno? Quanto buio? Quante tempeste? Dove arrivano le onde? Neve? Dove? Che fanno i coniglietti? Dormono? Quanto alle persone, non potranno essere più rintanate di così.
Andiamo di nuovo a Huisinis, in una giornata di nuvole basse, che aspergono di una pioggerellina minutissima, vaporizzata, uomini, cose, sheep. Dietro di loro traspare il cielo, ogni tanto balugina il sole e l’aria si asciuga. La strada per Huisinis è comunque molto bella.
La mattina acquisto a Tarbert due libretti, uno sulla vita ai margini del mare – conchiglie raccolte, qui viventi – un altro sui fiori selvatici. Poi strada per lande rocciose, in salita, loch, campi di torba, una scuola solitaria, un campo da tennis surreale, deserto e disperso tra i monti.
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