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Freschi panini, a Al Timon. Sempre diversi, questa volta ne mangio due, uno con prosciutto al forno e kren (ottima congiunzione) e uno con una polposa falda di peperone arrosto, uno spicchio di mozzarella, paprika; ce ne sono anche con robiola e salame morbido, con baccalà al pomodoro, con lardo. Nella vasta, buia notte veneziana, calda la luce nel piccolo locale; attraverso le vetrate si affaccia dorata sulle nere fondamenta che danno sul canale ghiacciato, sulle quali ogni tanto sciamano i fumatori. Bottiglie di Cartizze che vanno – auguri, Iaki! – chiacchiere. I compleanni nei bacari vengono benissimo, soprattutto in quelli un po’ defilati e frequentati dalla gente di Cannaregio, come Al Timon.
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