Di Isolina
Non dico polpette, perché vagamente più grosse di quelle che chiamo polpette... vedete un po' voi. Ricetta fatta a memoria dopo aver visto, sul Gambero Rosso, Giorgione Orto e Cucina, che mi piace molto (non lo vedo sempre, ma in genere i suoi piatti semplici e saporosi mi sembrano interessanti).
Si parte da carne di vitellone (o manzo, o vitello) tagliato a carpaccio.
Con le mani si fanno degli straccetti (potrebbero dirsi rillettes, bastoncini) e si mettono a cuocere in padella con aglio non sbucciato e olio d'oliva a elevata temperatura. Si fanno cuocere rimestando spesso per qualche minuto.
Si aggiungon sale e pepe e un mezzo bicchiere di vin bianco. Ancora qualche minuto e con mestolo forato si tolgono gli straccetti e si tengono a parte, come si tiene in padella l'olio di cottura insaporito dal vino.
Nel frattempo si sono fatte bollire delle patate che poi si mettono in una ciotola e si schiacciano bene con forchetta o apposito schiaccia patate. Sale anche qui.
Si aggiungono gli straccetti di carne e un albume (questo non appariva nella ricetta originale) che mi sembrava dovesse servire a compattare le polpettoncine, si impasta bene.
Con le mani umide si formano delle polpette grossotte, che si mettono a cuocere nella padella. Si fanno dorare, girandole delicatamente una o due volte.
Mi è sembrato quasi incredibile che tal cosa avesse sì piacevole e intenso sapore.
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