lunedì 19 ottobre 2020

Pasta con la zucca e croste di parmigiano


Di Artemisia

La brugmansia domestica suona le sue trombe, l'avaro ibisco giallo apre gli occhi quando già incombono le ombre autunnali (tutta l'estate a dormire!). Nell'Orto Botanico la palma Jubaea chilensis Baill. detta anche, memento della sua sventura, palma da vino (per ricavarne vino e miele l'abbattono ed è a rischio anche per ciò; inutilmente poeti, letterati, artisti cileni la celebrano in prosa, in versi, in immagini), dal falso tronco di monumentale bellezza (può arrivare a cinque metri di diametro, vive fino a 300 anni, prima dei 60 non fa fiori) di cui ammiriamo le grigie sfumature che l'umidità gli dona e che mutano di settimana in settimana, nella prima metà di ottobre ha buttato giù un sacco di frutti gialli, dentro i quali c'è una noce rotondissima la cui polpa pare sappia di cocco. A terra c'è anche una grande foglia (?) che pare una piroga, elegantissima, da far venir voglia di metterla in acqua e andare. Pasta con la zucca e croste di parmigiano: che piacere queste minestre calde, cremose, autunnali eccetera, il camino ci sta a meraviglia. Poichè esiste una pasta e patate alle scorze di parmigiano mi sono detta: perché no con la zucca?  Un minuto dopo Teo riceveva ricetta e incarico, e da lì in poi ha fatto tutto da solo. Alla fine ha detto: perchè no con il cavolfiore? (gioia: la faremo senz'altro). Fu fatta per due giorni di seguito, il giorno dopo i pomodorini aumentarono e pure la zucca: si vede da una cremosità alquanto rossa (iniziative teesche). Nel menu Ottobre 2020. Un amico da consolare.

Soffriggere a lungo, e a fuoco basso, in pentola con fondo pesante, in olio d'oliva e.v., mezza cipolla ramata, fino a cipolla dorata e morbida.

Poi 300g di zucca /questa era bella tosta e saporita) pelata e tagliata a dadolata e 4-5 pomodorini “schiattati” (come dicono a Napoli mentre li schiacciano: la buccia esplodendo rimarrà intera cedendo sapore; potrà essere tolta se si vuole; se non si hanno pomodorini, un cucchiaino di concentrato di pomodoro).

Aggiungete croste di parmigiano ben spazzolate a tocchetti: ne ho messe una manciata; abbondate senza remore (se sono state già cotte nel brodo, anche meglio, saranno più morbide).

Coprite con 4 mestoli di brodo vegetale caldo (preparatene un litro e mezzo, anche se forse non lo userete tutto) e fate cuocere fino a zucca morbida: la pasta sarà cremosa.

Aggiungete 180g di pasta (ho usato la mista del Pastificio dei Campi) e portatela a cottura mescolando spesso e aggiungendo - se necessario – poco brodo per volta (attenti, le croste si attaccano).

Quando la pasta è al dente (deve essere in crema fluida, regolate il liquido) spegnete, aggiungete parmigiano grattugiato e mantecate vigorosamente.

Aggiungete un giro di olio d'oliva e.v., una spolverata di pepe nero macinato al momento (questa volta lo dimenticai: mai più) e qualche foglia di maggiorana.

 

 










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