venerdì 30 agosto 2019

Agosto. Venezia. Bussolai, esse di Burano, colazioni.


 
Agosto 2015. Venezia. Bussolai, Esse di Burano, colazioni.

Svegliarsi alle tre di notte e trovare la luna al tuo capezzale.
Luna veneziana.
Guardarsi in faccia.

Come scricchiola e geme un pavimento di legno prima che sorga il sole. Tra sonno e veglia cerco un gatto che non c'è e intanto vado dicendomi che tutta la questione del cibo ruota intorno al tabù del cannibalismo.

Cigar nel tenue silente buio della sorgente alba, solo così la piccola singola voce umana attinge i vertici del possente gabbiano.

Quanto si ringalluzzisce subito speranzoso il fragile umano al sorgere di un'alba dalle cui dita di rosa sfuggono spifferi e refoli che donano la vita e fanno riavvolgere nei freschi lenzuoli.

Altane, alti cieli raddoppiati dall'acqua (il curioso piacere di avere poca terra sotto i piedi).

So con certezza di essere un pesce d'aria, l'ho sentita avvolgermi tiepida e mobile, carezzevole e amica. Penso ai pesci che non sanno di stare nell'acqua.

Bussolai, Esse di Burano, ci accompagnate sull'altana quando ritorna il mondo e con esso le tazze e le colazioni (anche pane abbrustolito con  marmellata di peperoncini piccanti).  








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