giovedì 14 agosto 2014

Venezia. Caffé di Ca' Pesaro.



Arriviamo a Ca' Pesaro dietro alla sirena della Mostra Da Rauschenberg a Jeff Koons, Lo sguardo di Ileana Sonnabend; sguardo che non ho apprezzato; è stato fonte di dibattito sulle Macchine Barocche, e come fosse intelligente che esse venissero poi distrutte nonostante certi disegni ce le facciano immaginare di grande bellezza; figuriamoci se questa bellezza non la percepisco, quanto mi consolerei al pensiero che certe distese di feltri  sforbiciati a coprir pavimenti, di cui per altro ho l'impressione di aver visto più che millanta versioni, venissero poi trasfomate, nelle parti più integre, in - che so - imbottiture per tavole da stiro o giacchettine invernali, o certi cubi in plexiglass di cui già vedo angoli polverosi e più li immagino tali dopodomani, potessero aprirsi poi a scatola per riporvi, mettiamo, mutande o calzini. Insomma mai un momento di gioia - se non per gli ambienti, la luce, l'acqua - ambienti così immensi e belli che grazie alla nudità arrivavano a essere pari a roccia o montagna. Gioia invece provata nel vedere le opere di qualità meritevolissima del primo piano, colpevolmente da me dimenticate e che desidero rivedere al più presto - grandi omaggi a altri sguardi, tipo quello di Nino Brabantini - e poi riprovata (la gioia) al terzo piano dell'amato Museo Orientale, uno dei miei primi incontri veneziani tanti anni fa.

Ma torniamo al dibattito: fu fatto nel caffé, all'ombra del portico di pietra di Ca' Pesaro, quello della porta d'acqua, che ti fa provare l'impressione che il grande peso dell'immenso palazzo non potrà che immergerlo nelle profondità del mare, non saprei quando, ma certo è strano che ora stia su; intanto l'acqua è vicinissima, e le onde sembrano salire sempre di più. Mi ha colpito venire a sapere che il palazzo Bucoleone degli imperatori bizantini immergeva proprio tale e quale, audacemente, i piedi in acqua a Bisanzio (parentele, parentele). Tutto questo preambolo mirava ad arrivare al caffé. Ombroso, acqueo, monumentale, defilato; già basterebbe. Che ti danno? Poco, ma si può fare; io sono approdata perigliosamente su una coppa di un certo caffè - panna - frutto della passione - liquirizia che appena me ne sono ficcata in bocca un cucchiaino si è rivelata essere seducente sbobba per bambini scostumati e disposti a tutto: magnifica. 












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