martedì 10 maggio 2011

Maggio. La cena del porcetto, tutta sarda e di tutto riposo


Maggio 2011. La cena del porcetto, tutta sarda e di tutto riposo. E' bastato fare la spesa. Il tema merita: invitare gli amici senza spaventarsi. Caso felice vuole che abiti un posto con sufficienti negozi e mercati. Per questa cena, due negozi di prodotti sardi. Uno operoso e industre di dame, Le sorelle Piras di vicolo del Moro, che tirano chilometri di pasta (malloreddus, culurgiones, seadas, e al contempo hanno bottarga, pane guttiau eccetera), un altro, Cosas Preziosas di via Giulia, che importa prodotti particolari dalla Sardegna. Tutto è partito da un porcetto ordinato a quest'ultimo intorno a Pasqua, quando fanno arrivare maialini da latte dall'Isola al Continente, come dicono loro. Prima di tutto,  un antipasto dovuto a una congiuntura di dipensa: fave fresche sbucciate fino all'anima, fave secche ridotte in macco, pecorino romano a scaglie, crostini caldi di un pane con semi di sesamo fatto con il sistema cosiddetto senza impastare, e olio d'oliva ottimo da far piovere su. Poi culurgiones di patate e menta, meravigliosa opera di sartoria plissettata, delle Sorelle. Conditi con burro fuso e parmigiano su consiglio delle madame Piras, che ne sottolineano il di per sè grande sapore. Quindi porceddu arrosto al quale ho congiunto un pinzimonio, come consigliava la signora Preziosas: sedano, carota, ravanelli, pomodorini, cipollina fresca, finocchio, peperoni gialli e rossi. "Noi non ci mettiamo patate come fate qui, ma delle verdure crude rinfrescanti, un semplice pinzimonio". Ottima idea. Colorata, adatta, che permette di spizzicare con le mani lietamente (questo è sempre così bello da farsi...). Però poi ho anche aggiunto patate, cotte in padella di ferro visto che il forno straripava di porcetto. Per finire, gonfie formagelle e squisite seadas con miele amaro di corbezzolo, tutto Piras. Riassumendo il Menu: Culurgiones di patate e menta; Crostini di macco di fave, fave fresche e pecorino; Porceddu arrosto; Pinzimonio; Patate in padella; Formaggelle e Seadas. Nunchesto ha servito Amarone Masi, che piace all'ospite, scoprendo che ha smesso di bere vino.

Crostini di macco di fave, fave fresche e pecorino

Culurgiones di patate e menta

Porceddu. Porcellino arrosto

Patate in padella di ferro


























5 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è il classico pranzo festivo, matrimonio compreso. Da concludere alla fine con del liquore di mirto da servire ben gelato (fatto in casa, si capisce) oppure fileferru, la nostra acquavite, anch'essa artigianale.
Miriam, Iglesias

papavero di campo ha detto...

la foto della tua cucina una goduria! ti rispecchia, alta specializzazione & impronta casalinga d'unicità ma su tutto un alone da antro di magicien, da retrobottega di speziale dove si consumano i riti alchemici segreti, dove aleggia ambizione e umiltà, tutt'e due!
artemiì sei una diavola simpaticissima sovrumana diavolessa!

artemisia comina ha detto...

diavola fata. sì sì!

miriam, il mirto non c'era, ma mi fa piacere che tutto il resto ci fosse :)))

Neve* ha detto...

Artemisia, anche la mia di gioia a vedere questa cena sarda a trastevere! Culurgiones, porcetto, seadas con miele amaro, persino le pardulas (le formaggelle)...
Fantastica cena, fantastica tu e i due indirizzi che ho segnato.
Mancavano mirto, abba ardiente (grappa) e un buon cannonau per innaffiare tutto.

artemisia comina ha detto...

neve, le mie risposte ai tuoi commenti sono state spazzate via dalla recente turbolenza di blogger. ti dicevo complessivamente grazie :))

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