Il volto come piega, come tortello, come maschera di gomma. A queste manipolazioni resiste la luce degli occhi, che continua a interpellarci. Le volute barocche lavorano guance, bocca, orecchie come irrequieta e volubile plastilina, la pioggia e il sole macchiandole di nero e bianco trasformano questo volto in una nube tempestosa e occhiuta.
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