mercoledì 10 febbraio 2010

LAZIO, VALLE DI COMINO. LA MACCHINA DA CUCIRE SINGER.












Fatto sta che in quella casa pervasa di lentezza oggetti che altrove sono morti e sepolti, oppure trasformati in vezzose reliquie, ancora vivono un'utile vita tranquilla. Per esempio, una macchina da cucire Singer dal canto ritmico, che Raviola afferma essere da lei prediletta per la docile obbedienza al piede e alla mano, per la pronta consonanza al gesto umano. Sul suo nero corpo di lucido insetto ronzante rilucono sfingi dorate. Negli anni trenta del secolo scorso arrivò qui con una sposa dalla corta zazzera: lei, l'Artusi (ma anche gli appunti dell'amica che sapeva cucinare), bauli colmi di innumerevole biancheria (tra cui immense brache di finissimo percalle ricamate a roselline che prevedevano molti parti e che nonostante questi si verificassero, mai furono usate), alcune bambole (una da tasca), e un intero set di cannucce di varie, graduate dimensioni, con cui fare le bolle di sapone nei momenti di troppo intensa nostalgia.

11 commenti:

marzia ha detto...

più o meno come quella di mia nonna... che mia mamma usa tutt'ora!

Chiara ha detto...

uguale alla mia...

giardinofiorito ha detto...

Ne esiste una simile in casa e dev'essere ormai centenaria, apparteneva a una zia sartina di paese, funziona ancora

Paula Feldman ha detto...

E' arrivata in casa mia quella della suocera, buon anima, che ha usato perche SARTA coi fiocchi. Ora sto aspettando il momento propizia per rifare per bene il tavolo e trovare chi DI GRANDE FIDUCIA può pulire la macchina e metterla in ordine. Così posso usarla io...è a pedalo.

Ana Miravalles ha detto...

Che bello scrivi, ARtemisia!!!! mi hai fatto emozionare.

terry ha detto...

Meravigliosa...consevata benissimo poi...e funzionante...chissà che emozione vederla all'opera....bellissimo post!

dede leoncedis ha detto...

ne ho una anch'io, appartenuta alla mia nonna sarta e ora relegata in una cantina. Artemisia mi hai provocato una crisi di coscienza, dovrò andare in fretta a darle una controllata

Franz Mosco ha detto...

A casa mia una guerra di religione: nonna con la Singer, mamma con la Necchi. Han sempre begato quelle due, figurati se non avrebbero approfittato di un argomento così ghiotto. :)

ma... Singer o Singher? qui era la vecchia singer, ma dovrebbe essere singher, no?

artemisia comina ha detto...

vedo con grande piacere che la singer (così per me, francesca, niente h) evoca molti ricordi e da qualche parte - perfino! - ancora ronza felice. dede, vai in cantina a consolarla!

orsy ha detto...

Nella casa della mia infanzia c'era una Pfaff similmente decorata, che ho imparato anche a usare. Ma, studiandone e ristudiandone il nome e cercando di pronunciarlo, ero arrivata a concludere che doveva essere la macchina da cucire di Eta Beta.
orsy

artemisia comina ha detto...

cavolo, della pfaff non sapevo - massimamente eta beta - ora la cerco su google (san google).

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