martedì 9 ottobre 2007

LA FESTA SETTEMBRINA IN VAL DI COMINO. ARRIVA IL COMITATO ORGANIZZATORE.




























Raviola e Claudio portano sedie in giardino e coprono le vetuste costole del tavolo della cantina con una bianca tovaglia ripiegata, che gli faccia capire che è festa e che è il caso di darsi un tono. Artemisia, affacciata alla finestra della cucina, li intravede tra le foglie del tiglio, che iniziano a sfoggiare un certo brillante giallo autunnale. Nel forno covano gli sformati, le torte escono dalla cucina e occupano alla spicciolata un posto sui tavoli. La casa ancora silenziosa e sospesa è illuminata da un mattutino sole di fine settembre, finalmente non minaccioso, ma gradito ospite delle stanze dorate.

Arriva un molto sorridente Comitato: Polsonetta carica di verdure e frutta come Pomona, Garia e Francesco con ampi vassoi di tagliarini che da sotto i tovaglioli parlottano tra loro con un suggestivo accento calabro (ma dove ci portano? A Scalea? Ma no, pare che si chiami Val di Comino…), Dolcesca armata di ogni attrezzo di cucina che venga alla mente e di una temibile panoplia di coltelli che presto sguainerà.

Tutti sappiamo che la festa incombe, ma si indugia in una vaga atmosfera rilassata, si beve qualche bicchiere sedotti da Nunchesto, si chiacchiera, si divaga.

Francesco, che con l’ampio abbraccio sembra mostrare un successo di pesca, in realtà spiega come ha fatto i tagliarini. Garia, membro del Comitato, quando ha capito che fare i tagliarini Valcominesi sarebbe stato, nella preparazione della festa, un notevole compito, subito ha pensato a lui. Francesco infatti si diletta assai nel maneggiare e impastare farine ed è un esperto di tagliarini calabri. Ecco combinata felicemente questa congiunzione calabro-valcominese, nata dagli studi di Francesco sulla tecnica di Adalgisa

Si prende confidenza con la casa, si annusa il giardino, e solo per ultimo si sbircia la cucina, si tirano fuori i grembiuli, gli attrezzi, il cibo.

Garia consulta il portolano seguita da Raviola, quindi si dedica ad annidare scaglie di marzolina nei pirottini, fette di caciotta al tartufo nei piatti con il rigo d’oro; poi scalderà polpettine, cuocerà e condirà tagliarini. Raviola, che è dal giorno prima che impila pan di spagna e crema di ricotta dei trifle, adesso trafigge peschette al tartufo con gli stuzzicadenti, rovescia ricottine nei pirottini, fa corone di foglie di vite. Polsonetta-Pomona affetta peperoni gialli e rossi dalla buccia sottile, fichi d’india, susine, carote, sedano, lucida ravanelli, impila grappoli d’uva, dona chicchi di uva fragola – la mia uva fragola, sottolinea – a Dolcesca che affetta pere e affila coltelli per quando arriverà il turno del pollo ripieno. Presto arriverà anche Ricottola con la sua Brioche Galante.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fantastic site. A lot of helpful information here. I'm sending it to a few friends ans also sharing in delicious. And obviously, thanks to your effort!
My web page :: best online casino bonuses

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...