giovedì 16 agosto 2007
TOSCANA. VAL D'ORCIA. BAGNI SAN FILIPPO
Mi piace proprio questo eremita che non ha incluso nelle sue rigorose astinenze e rinunce i bagnetti quotidiani nell’acqua termale. Me lo immagino giovane, pallido, bruno, con la lunga barba scura che se ne va serpeggiando lieve nell’acqua opalina mentre lui umido, esile e assorto volge gli occhi verso la sua anima e l’intima conversazione con Dio.
Vicino Bagno Vignoni c’è una roccia che appare candida e alta dentro forre e boschi, smussata, rotonda, di bianche spume pietrificate che un rivolo di acqua salina continua ad accrescere, levigare e arricciare, accarezzando la pietra e precipitando lento di bacino in bacino, l'uno specchio perfettamente trasparente, l'altro celestialmente opalescente.
La roccia per improvviso apparire, imponenza, barocca ricchezza di forme, monumentale presenza è una vera fontana di Trevi.
Nei tempi medioevali pare che un eremita, San Filippo appunto, fece sgorgare queste acque con un colpo di tosse o di bastone.
Oggi un veramente piccolo borgo ruota intorno alla roccia e alle acque termali. C’è un albergo e una trattoria. La formidabile epifania rocciosa, l’aria appartata e persa, la marginalità, rendono seducente l’idea di una sosta a Bagni San Filippo.
Il ristorante si chiama Il Ritrovo Di San Filippo. Notate che non l'ho provato; l'apparenza era garbata e attraente. Eccovi il numero di telefono: 0577 872012
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