giovedì 5 aprile 2007
La mela annurca
La mela dell'infanzia. La mela del meridione, e in particolare della Campania. Squisita, acidula, dolce, aromatica, croccante, compatta, succosa. Piccola, rossa. Antica. Pare sia rappresentata su affreschi di Ercolano. Nominata da Plinio come orcula, ovvero vicina all'Orco, o Inferi, perchè diffusa nella zona di Pozzuoli. IGP, Indicazione Geografica Protetta.
Poco a poco pare si diffonda a nord, come le sue qualità meritano; peccato, perdo la cognizione segreta e il possesso esclusivo di tale meraviglia.
Colta ancora verde, matura su lettiere, girata, curata, innaffiata e coperta di frasche quando fa caldo, e sviluppa man mano il rosso della buccia che si fa rugginoso vicino al picciuolo. Pare che il nome annurca - nannurca - derivi dal latino indulcere, addolcire.
Da xoomer.virgilio.it
L'origine di questa mela si perde lungo il corso degli anni. Troviamo le prime documentazioni già in epoca romana; tra le rovine nella zona di Ercolano gli affreschi della casa dei cervi mostrano questo frutto accanto ad altre prelibatezze patrizie. Anche Plinio il Vecchio nella sua monumentale enciclopedia Naturalis Historia cita la mela annurca come Mela Orcula. La sua terra d'origine e di coltivazione è la regione Campania in particolare il Sannio e il Casertano anzi più precisamente sulle colline del Taburno. La raccolta avviene ad ottobre e i contadini preparano i melai, dove viene disposto sul terreno uno strato di legno tranciato, mentre il frutto ancora verde viene disposto sul giaciglio. Inizia così la fase di arrossamento, una pratica naturale che porta alla maturazione del frutto. Il suo nome deriva proprio da questa pratica "nannurca" dal latino indulco (addolcire). Durante la permanenza nel melai le annurche vengono periodicamente girate, scelte e selezionate, e durante le giornate più calde per evitare che le mele possano danneggiarsi, si dispongono frasconi di castagno che le proteggono, e vengono annaffiate la sera per evitare che perdano parte della percentuale dell'acqua contenuta all'interno. Insieme, luce ed acqua, costituiscono i due elementi che favoriscono la formazione di autocianina che dona ai frutti quel colore tipico rosso brillante. Dopo la fine di novembre le mele annurche arrivano sulle nostre tavole con il loro gusto dolce ma leggermente acidulo e di grande sapibilità. Si adattano perfettamente per la preparazione dei dolci, ma anche per la preparazione di insalate. Negli ultimi anni è stato possibile fare una grande promozione del frutto per farlo apprezzare al di fuori confini regionali.