martedì 12 ottobre 2010

NORMANDIA. LA POMME PRESSÉE.








Eccoci in Normandia. Si sta in una fattoria con cavalli e meleti e si mangia in un ristorante vicino, di quelli che vedi passando in un paese dove non ti fermeresti mai - case povere, "nulla", negozietti, inesorabile traffico pensante - e un unico ristorante sulla strada.

Ce lo consiglia il fattore: "Si mangia bene, davvero, e non si spende molto". Sorpresa: è vero quel tanto che basta. Siamo nella zona dei meleti, del calvados, del sidro. Il ristorante si chiama La pomme pressée.

Prendo un croustillant di camembert (bisogna pur celebrare la Normandia ricca di formaggi, di cui il famoso puzzolente è il re) e arriva un pezzetto di camebert avvolto in pasta fillo, una chèvre salade, bevo sidro. Assaggiamo formaggi locali: camambert (ancora), livarot, pavé d'Auge; si aggiunge un comtè dello Jura. Nunchesto prende un pesce san pietro con melanzane e non rinucia a una nostalgia di Borgogna: lumache.

Davanti alle finestre corrono camion enormi facendo tremare vetri e bicchieri. "E' la fortuna di trovarsi sulla nazionale" dice con disappunto mortificato la fanciullina alta e sottile che ci serve; c'è tutto il grido della giovane anima che patisce la campagna, la marginalità. Ma anche, che qui trilla e rallegra chi sta e chi passa.

La campagna è quella vera, con le mosche che nella fattoria si nutrono dell'asino, delle mucche, e che qui si avventano sugli umani. Prima della sala in cui si cena, c'è un ingresso con un bar e un gruppetto di locali che chiacchiera e beve, tutte le età e i sessi mescolati. Al tuo passaggio guardano di sguincio, sperando avidamente di alimentare le chiacchiere da bar che presto riprendono. Impressione di piombare in un bacaro normanno.

Con noi c'è una famigliola: la nonna, la coppia, il bambino. La mamma ha le tempie imbiancate, il papà dei calzini tristi, la rosea nonna è avvolta in una grande vecchiezza soavemente rimbambita. Centralità della creatura che fa gioisi capricci esplorativi subito esauditi da quel trio di anziani spaventati dalla sua estrema giovinezza. La fanciulla, vispo uccellino, va cantando tra bar e sala mentre le finestre tremano al passaggio di mostri agricoli dalle enormi ruote che portano alte cataste di fieno arrotolato. Presto la ragazzetta si affilia alla famigliola (che scopriremo essere ospite nella nostra stessa fattoria) trastulla il bimbo, bacia la nonna che si congeda.

La Pomme Pressée
2, Route de Paris 14340
Crevecoeur En Auge

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...